A cura della Redazione
La testa è con Franceschini. Ma il corpo è con Bersani. Così si potrebbe definire, con un paragone, il gruppo consiliare del Partito Democratico. Nel senso che il capogruppo Francesco Donadio si richiama all’area dell’ex segretario nazionale, mentre tutti gli altri consiglieri (ad eccezione di Domenico Solimeno) sono schierati con il recente vincitore delle primarie. Come si suddividono, però, i Democratici bersaniani? In sei “anime”. Il nucleo centrale è costituito dai consiglieri Luigi Ammendola e Aldo Ruggiero che hanno come riferimento in giunta il vicesindaco Tommaso Solimeno. E dagli alleati Antonio Russo Guarro, che esprime nell’esecutivo Pierlugi Ilardi, e Pietro Lucibelli che ha nella squadra di governo l’assessore Carmine Borrelli. Il consigliere Gaetano Veltro ha invece in giunta Michele Cuomo, mentre il gruppo costituito da Francesco Donadio e Domenico Solimeno è rappresentato da Francesco Colletto. E le altre componenti? Quella di Giuseppe Raiola e Carmine Fabbrocini non ha riferimenti nell’esecutivo così come quella di Pierpaolo Telese e Ciro Portoghese. Con una sostanziale differenza, però. Quest’ultimo non è nella maggioranza che sostiene l’amministrazione e non fa nemmeno parte, attualmente e ufficialmente, del gruppo consiliare del Pd, pur essendo organico a questo partito. Insomma, nove consiglieri per cinque assessorati. Troppi in rapporto a quelli degli altri due partiti in giunta, Psdi e IdV, che con sei consiglieri hanno solo due assessori. Troppo pochi per accontentare tutte le anime del Partito Democratico, soprattutto se si raggiungerà l’unità interna nel congresso cittadino. Ma il prossimo appuntamento elettorale interno a questa formazione politica introdurrà certamente degli elementi di novità, cambiando inevitabilmente gli equilibri nel gruppo consiliare e in giunta. Tutto dipenderà dal risultato delle votazioni per gli organismi dirigenti del partito, dall’unità o dalla maggioranza che uscirà dal congresso, dal nome del prossimo segretario. E anche da eventuali e nuovi “allineamenti” dei consiglieri all’interno del gruppo. Dunque, in breve tempo sapremo chi comanderà nel Pd torrese e quale sostegno avrà il sindaco Starita dal suo partito di riferimento. Nel gruppo consiliare del Partito Democratico saranno tutti per uno e uno per tutti o ci saranno ancora divisioni? Le sette anime si fonderanno in una sola come auspicano iscritti e simpatizzanti del più grande partito del centrosinistra? Il rebus verrà risolto solo tra qualche mese, definitivamente. Intanto, gli undici consiglieri sono impegnati in prima linea affinché il prossimo congresso cittadino del Pd veda un’ampia partecipazione degli iscritti sia alla discussione che alle votazioni, in modo che le scelte che verranno fatte siano largamente condivise. SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 6 novembre 2009)