A cura della Redazione
La giunta Starita ha ristretto gli spazi per i “tecnici”, su decisione dei partiti di centrosinistra. Uno solo di essi, infatti, è presente nell’esecutivo, l’assessore alla Sicurezza e Trasparenza Giuseppe Auricchio. Per di più dalla società civile giungono solo isolatamente e occasionalmente dei contributi all’amministrazione nei diversi campi nei quali essa opera. Un grande patrimonio di capacità, competenze ed esperienze non riesce, quindi, ad essere al servizio della città perché manca un organismo che possa fare, costantemente ed unitariamente, da cassa di risonanza alle loro idee. E’ allora giunto il momento di creare una consulta dei saperi, al di là di ogni colore politico, che affianchi il sindaco e la sua squadra di governo e che offra suggerimenti, valutazioni, proposte nei vari settori della nostra vita pubblica ed anche un contributo concreto nell’elaborazione di progetti utili allo sviluppo della città. E certamente non mancano, a Torre Annunziata, personalità in grado di far fare un salto di qualità nel campo della cultura, dell’ambiente, del lavoro, della legalità, dello sport, della tutela del nostro patrimonio artistico, dei minori a rischio, di categorie svantaggiate, e così via. I primi nomi che mi vengono in mente (e li cito in rigoroso ordine alfabetico) sono quelli di Aldo Avvisati, Mirella Azzurro, Enzo Celone, Luigi Chierchia, Salvatore Cimmino, Michele Del Gaudio, Maria Elefante, Rosetta Gentile, Maria Orsini Natale, Salvatore Prisco, Franco Spera. Ma sono solo alcuni, forse i più noti, che potrebbero far parte di una consulta dei saperi da istituire ufficialmente nella nostra città. Ad essi si potrebbero aggiungere altri che operano nel sindacato, nell’informazione, nell’associazionismo e nel volontariato, nel mondo dei giovani e degli anziani. Tutti insieme per un unico scopo: far crescere il livello di civiltà e di vivibilità a Torre Annunziata. Una consulta che si dia un nome (se mi è consentito esprimere un suggerimento, trovo bellissimo e adatto quello dell’ex associazione di Salvatore Prisco, “La storia siamo noi”). E che abbia anche una sede offerta dal sindaco Starita, proprio per ufficializzare il rapporto “istituzionale” tra chi governa la città e chi vuole essere da stimolo per migliorarla. E a tal proposito ritengo che la sede più opportuna, per riunioni periodiche, potrebbe essere la rinnovata aula consiliare di Palazzo Criscuolo, in modo che le decisioni di questa consulta possano scaturire dallo stesso luogo che rappresenta il simbolo dell’amministrazione cittadina. Logicamente, per far nascere questo organismo, è necessario che qualcuno se ne faccia promotore. E’ per questo che rivolgo un appello, se questa mia idea è condivisa dalle personalità che ho citato, affinché una o più di esse si attivino per contattare le altre e proporre, così, una prima riunione di questa costituenda consulta. Sarà accolta questa mia proposta? Spero ardentemente di sì, anche per dimostrare che a Torre la società civile c’è... e si vede! Le partite si vincono non stando in panchina, ma scendendo in campo tutti insieme. E la più importante sfida che possa vincere la nostra città è quella del suo riscatto. Torre ha bisogno, oltre che essere amministrata da chi abbiamo eletto, anche dell’importante contributo di “quelli che stanno in panchina”. SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 24 ottobre 2009)