A cura della Redazione
Alle elezioni comunali del 2007 il centrodestra ha eletto otto consiglieri. Due in Forza Italia, Ciro Portoghese ed Enrico Boccia, uno in Alleanza Nazionale, Gennaro Di Paolo, due dell’Udeur, Domenico Solimeno e Angelo Stanzione, due in Italia di Mezzo, Raffaele Sentiero e Gioacchino Langella, nessuno nell’UdC, e un indipendente, Luigi Monaco, candidato a sindaco per questo schieramento. A distanza di poco più di due anni, il panorama politico è stato completamente stravolto. Portoghese ha aderito al Partito Democratico, Boccia al Movimento per l’Autonomia insieme agli stessi Sentiero e Langella, e al consigliere Antonio Amura (eletto nella Margherita). Gennaro Di Paolo, dopo la candidatura alle Provinciali nell’Alleanza di Centro, è confluito nel Popolo della Libertà ma come “dissidente”, insieme a Alfonso Contieri che invece è stato eletto nei Democratici di Sinistra. Domenico Solimeno è passato al Pd, mentre Filomena Iapicca e Domenico De Vito, eletti rispettivamente nella Margherita e in Rifondazione Comunista, hanno costituito l’UdC. Infine, Monaco ha aderito a Sinistra e Libertà. C’è stata, insomma, una trasmigrazione dal centrodestra verso il centrosinistra di tre consiglieri. In direzione opposta, invece, sono andati quattro consiglieri. Per la prima volta, però, da quando ci sono state le prime elezioni comunali della Seconda Repubblica, per intenderci dal 1995, abbiamo assistito a più passaggi verso il centrodestra. Una tendenza che segue il vento che tira dal 2008, quando Berlusconi è ritornato al governo del Paese, e che ha soffiato forte anche alle Provinciali del 2009, con Luigi Cesaro. Un trend che, salvo sorprese, condurrà il centrodestra nel 2010 alla vittoria nelle Regionali. Nonostante ciò, e malgrado il centrodestra sia passato da otto a nove consiglieri rispetto a due anni fa, procede ancora in ordine sparso nella nostra città, assumendo addirittura orientamenti politici diversi. Infatti, l’MpA, la più grande formazione politica orientata verso il centrodestra, ha stretto un patto istituzionale con l’amministrazione di centrosinistra. Il Popolo della Libertà sembra più “avvitato” su diatribe interne tra i due consiglieri che lo rappresentano (a meno che Contieri non decida, nei prossimi mesi, di aderire all’Udeur per seguire il suo referente politico, Giulio Di Donato, segretario regionale di questo partito). Stanzione, invece, è in una situazione di “non belligeranza” con il centrosinistra. L’unico partito che conduce una politica di opposizione è l’UdC che in diverse occasioni, negli ultimi tempi, ha incalzato l’amministrazione comunale. Non c’è, quindi, una posizione unitaria del centrodestra a Torre, tale da costituire, o da precostituire, una valida alternativa per le elezioni comunali del 2012. Infatti, solo in occasione di appuntamenti elettorali sovracomunali, come è accaduto nel 2008 per le Politiche, nel 2009 per le Provinciali e come certamente si verificherà nel 2010 per le Regionali, il centrodestra c’è... e si vede. Tra l’altro, non riesce ad emergere, nelle sue file, una forte personalità politica capace di aggregare intorno a sè tutti i partiti del centrodestra, sulla base di un programma condiviso. Insomma, questo schieramento non ha una precisa identità e un leader che possa guidarlo. Emergerà entro due anni un Berlusconi torrese? E’ presto per dirlo, ma per il momento non c’è nulla di nuovo all’orizzonte. E quindi questo schieramento politico sembra “condannato” a restare sempre all’opposizione (dal Dopoguerra ad oggi non è mai riuscito ad arrivare al governo della nostra città), nonostante che alle elezioni politiche sia riuscito quasi a “pareggiare” con il centrosinistra. E’ forse questo il motivo per cui, parte di esso, si inserisce nella scia del centrosinistra e cerca di entrare nel Palazzo non attraverso le elezioni comunali, ma cercando di stringere accordi che possano consentirgli di ritagliarsi una posizione di potere all’interno dell’amministrazione. SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 16 ottobre 2009)