A cura della Redazione
Siamo alle solite, Torre Annunziata continua a “farsi del male”. L’autolesionismo di una parte della classe politica e dei cittadini torresi non è cessato neanche in quest’ultime elezioni provinciali. Anche questa volta, quindi, nessun candidato oplontino è riuscito ad essere eletto alla Provincia di Napoli, dove l’ultimo rappresentante della nostra città fu Alberto Fruccio, dieci anni fa, che, tra l’altro, subentrò ad Alessandro Gambino, e quindi non si può parlare di una elezione diretta. All’indomani dei risultati, la prima considerazione da fare riguarda l’astensionismo. A Torre hanno votato poco più del 54 per cento degli aventi diritto, vale a dire 19.735 elettori su 36.070. In secondo luogo, emerge la frammentazione degli schieramenti politici, che ha contribuito, forse in maniera determinante, alla mancata elezione di un politico locale tra gli scranni dell’Ente di Piazza Matteotti. Trentatrè candidati erano effettivamente troppi e la dispersione dei voti ha finito con il danneggiare chi avrebbe avuto chance importanti. Analizziamo, dunque, i dati di queste elezioni. Innanzitutto, il centrosinistra a Torre Annunziata continua a vincere. Lo schieramento guidato da Luigi Nicolais, che comprendeva sei liste, ha totalizzato 9.151 preferenze (50,8 per cento). Luigi Cesaro, invece, candiato presidente del centrodestra, supportato da dodici partiti, ha raggiunto il 43,97 per cento delle preferenze, attestandosi su 7.922 voti. Sul fronte del centrosinistra, grande successo di voti per l’Italia dei Valori. Il partito di Antonio Di Pietro ha fatto registrare alle Europee ben 2.251 consensi, passando dal 6,06 per cento delle Politiche 2008 al 12,50 per cento. Alle Provinciali, il dato si è consolidato. Infatti il candidato dell’IdV Antonio Gagliardi ha totalizzato, a Torre Annunziata, 2.275 voti (12,62%), riuscendo laddove tutti gli altri maggiori partiti hanno fallito, ovvero di mantenere invariato i consensi ottenuti nelle Europee. In caduta libera, invece, il Partito Democratico. Il dato delle Europee, rispetto alle Politiche dell’anno scorso, ha portato il partito ad una flessione di oltre cinque punti percentuali (da 8.873 voti pari al 39,72 per cento, a 6.226 pari al 34,59 per cento). Ma la perdita è stata ancora più consistente se si guarda al risultato delle Provinciali: 4.517 voti pari 25,07 per cento, con una perdita netta, in un anno, di oltre 4.356 voti e quattordici punti percentuali. Il dato che emerge, inoltre, è anche un altro: siccome per entrambe le consultazioni (europee e provinciali) si è votato nello stesso giorno, il risultato uscito dalle urne per le Provinciali (1.709 voti in meno rispetto alle Europee) potrebbe essere letto anche come una bocciatura degli elettori del Pd alla candidatura del vicesindaco Tommaso Solimeno. Ma ci sarebbe anche un´altra chiave di lettura, quella seconda la quale i voti "persi" alle Provinciali dal Pd sarebbero comunque andati ad altri candidati di area, quali Carola Flauto, Alfonso Perna ed Andrea Fiorillo. Buono il risultato, invece, di Andrea Fiorillo, candidato alle Provinciali per la lista Sinistra e Libertà. Il consigliere comunale fuoriuscito dal Pd ha ottenuto 1.201 preferenze (6,66%), raccogliendo oltre 400 voti in più rispetto alle Europee. Nessun segnale di ripresa per Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Un piccolo miglioramento è stato registrato alle Europee, dove Rc e il PdCI hanno totalizzato 595 preferenze (3,30%), 96 in più rispetto al risultato ottenuto un anno fa dalla Sinistra Arcobaleno (che comprendeva anche i Verdi, ora confluiti nella lista Sinistra e Libertà). Debàcle, invece, per quanto riguarda le consultazioni provinciali, dove le due formazioni politiche di sinistra hanno raggiunto solo quota 303 voti (1,68%). Bene Carola Flauto, candidata nella Lista Nicolais, che ha ottenuto 773 preferenze (4,29 per cento). Sul versante opposto, disastro in casa del Popolo della Libertà. Alle Politiche dell’anno scorso il PdL ottenne 8.839 preferenze (39,57%), mentre alle Europee si è attestato su 5.404 voti (30,02%), una perdita secca di 3.400 voti. Ma la situazione è precipitata alle Provinciali, dove il candidato Valentina Mazzei ha racimolato appena 3.038 voti (16,06%), circa 2.400 voti in meno delle Europee! Discreto il risultato della lista Alleanza di Centro, neo formazione politica di Francesco Pionati, alla quale ha aderito di recente Gennero di Paolo. Il consigliere comunale ha ottenuto alle Provinciali 1.022 voti (5,67%), ben al di sotto delle sue aspettative. L’altro esponente in Consiglio comunale del centrodestra, Enrico Boccia, anch’egli “migrato” da Forza Italia nel Movimento per le Autonomie, ha ottenuto 1.226 preferenze (6,80%), migliorando leggermente il risultato ottenuto un anno fa alle Politiche (1.016 voti) dall’allora Movimento Autonomia. Chi sorride è l’Udc. Il partito del presidente Casini, che alle politiche del 2008 fece registrare 764 voti (3,42%), alle Provinciali ha quasi raddoppiato le preferenze, raggiungendo quota 1.206 (6,69%), contribuendo, così, all’elezione di Alfonso Ascione, di Torre del Greco, candidato nel collegio Torre Annunziata-Santa Maria La Bruna. In controtendenza invece il dato rispetto alle Europee, dove l’Unione di Centro ha ottenuto 1.365 voti (7,58%). Tra i candidati presidenti alla Provincia di Napoli, a Torre Annunziata l’ha spuntata l’esponente del centrosinistra, Luigi Nicolais, con 9.489 preferenze (51,44%), mentre il suo diretto avversario, Luigi Cesaro, ha ottento 7.949 consensi. Un dato sorprendente è quello che riguarda la Lega Nord. Alle elezioni europee, infatti, il Carroccio ha ottenuto 138 preferenze (0,76%), un risultato che è da considerarsi storico. Un’ultima considerazione. L’unico candidato torrese che ha veramente “sfiorato” l’elezione a consigliere provinciale è stato Antonio Gagliardi (IdV). Sarebbero bastati all’incirca 400 voti in più per farlo eleggere in Provincia e avere un rappresentante di Torre Annunziata tra gli scranni dell’Ente di Piazza Matteotti. B.D.G.