A cura della Redazione
Giunta, mancano due tasselli La giunta Starita si avvia verso un nuovo assetto. Perché il sindaco non può più continuare il suo percorso amministrativo con un bicolore Pd-Psdi e con sei esponenti nella sua squadra, e perciò è intenzionato a sostituire il dimissionario assessore del Psdi Vincenzo Angellotti e a ridare spazio nella sua squadra di governo all’Italia dei Valori. Infatti il Partito Socialdemocratico è rappresentato attualmente nell’esecutivo solo dal suo leader, Ciro Alfieri, e perciò intende far subentrare al posto del presidente del Savoia Calcio un altro suo esponente che potrebbe essere Dario De Falco, già assessore nella giunta Monaco. Sull’altro versante, invece, dovrebbe esserci il rientro in giunta dell’Italia dei Valori. Con due opzioni, però. Se il primo cittadino deciderà di affidare al partito di Di Pietro le deleghe alle Finanze e alle Attività Produttive, così come richiesto dall’IdV, dovrebbe entrare nell’esecutivo il leader di questa formazione politica, Antonio Gagliardi, che già in passato ha ricoperto questo ruolo nelle giunte di Cucolo e di Monaco. Se invece le deleghe saranno quelle lasciate libere sei mesi fa dal dimissionario assessore Francesco Gentile (Cultura, Turismo, Spettacolo, Formazione e Lavoro), potrebbe scendere in campo una donna di punta dell’Italia dei Valori e cioè Maria Elefante, scrittrice e docente universitaria. L’obiettivo è quello di mettere al servizio della città le migliori energie e professionalità che fanno parte dell’IdV. La prima ipotesi, però, e cioè quella dell’ingresso nell’esecutivo di Antonio Gagliardi, si scontra con l’indisponibilità del Pd e dell’assessore di questo partito, Michele Cuomo, a cedere “in toto” le deleghe richieste dall’IdV. La seconda, quella della nomina ad assessore di Maria Elefante, pur essendo gradita al sindaco Starita, non risolverebbe il problema della scarsa esperienza della sua squadra di governo, anche in considerazione del fatto che tutti gli attuali assessori sono di prima nomina. E perciò l’innesto di un politico-amministratore esperto come Gagliardi potrebbe dare maggiore impulso all’attività della giunta. Questo rebus, però, verrà risolto tra qualche giorno. Per Starita, comunque, i problemi non finiscono qui. Perchè è “bersagliato” dall’opposizione di sinistra rappresentata dal PdCI, mentre non ha l’appoggio esplicito di Rifondazione, soprattutto dopo l’uscita dalla giunta del comunista Massimo Manna. E deve subire anche la “guerriglia” interna al Partito Democratico, con tre consiglieri (Pierpaolo Telese, Luigi Monaco e Ciro Portoghese) che sono critici nei suoi confronti. E con altri tre ex sostenitori di Starita, come Antonio Amura, Amedeo Iovane e Andrea Fiorillo, che si sono aggiunti ai primi per formare “un gruppo di pressione” sul primo cittadino, allo scopo di convincerlo a cambiare rotta sia nella giunta che nella maggioranza. Senza considerare le “fibrillazioni” messe in atto da un altro “trio” rappresentato dai consiglieri del PD Mena Iapicca, Aldo Ruggiero e Domenico De Vito che, attraverso il loro esponente nella dirigenza del partito, Mimmo Iapicca, hanno messo in discussione il coordinatore cittadino, il capogruppo consiliare ed il capo delegazione in giunta. E senza dimenticare che c’è un’opposizione “silente” ma che potrebbe risvegliarsi da un momento all’altro, costituita da Boccia, Contieri, Stanzione, Izzo e Di Paolo. Insomma, i prossimi mesi costituiranno una vera e propria “prova del fuoco” per l’amministrazione Starita che dovrà subire gli attacchi interni ed esterni alla sua maggioranza oppure apportare delle variazioni alla sua rotta per continuare a navigare tranquillo verso la meta dei cinque anni di governo della città. SALVATORE CARDONE