A cura della Redazione
Zona Franca Urbana, un´occasione da non perdere Tutti siamo consapevoli che interi quartieri della nostra città vivono uno stato di estremo degrado, difficilmente sanabile se non accade – nel frattempo - qualcosa di straordinariamente rilevante. Immagino a cosa sta pensando qualcuno di voi. No, il Vesuvio lasciamolo stare e speriamo che si risvegli solo tra qualche millennio. Mi riferisco, invece, a qualcosa di più reale e concreto: la Zona Franca Urbana. La ZFU, sull’esempio francese delle Zones Franches Urbaines, ha prodotto nel 1996 iniziative in più di 100 quartieri, favorendo lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale e con potenzialità di sviluppo inespresse. In particolare, l’iniziativa è finalizzata a stimolare nelle città, con significativi fenomeni di disagio sociale, la nascita di piccole imprese che concorrano al rafforzamento della crescita imprenditoriale e occupazionale dei quartieri dove sono localizzate. Dette in parole povere, a partire dal 1 gennaio 2008, le micro e piccole imprese che si insediano nella ZFU usufruiranno di agevolazioni fiscali e previdenziali che consistono nell’esenzione delle imposte sui redditi per 5 anni, nell’esenzione dell’Irap, nell’esenzione dall’Ici e nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Nei limiti del “de minimis” le agevolazioni sono applicabili anche a favore delle micro e piccole imprese già operanti nella ZFU, secondo le condizioni, i limiti e le modalità di applicazione che saranno determinate con un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze. Torre Annunziata ha tutte le caratteristiche per avanzare una candidatura alla gestione di una ZFU, cogliendo un’occasione rara ma preziosa al rilancio sul territorio, in un momento particolarmente problematico di congiuntura economica negativa a livello mondiale. Specificatamente, i Comuni nel cui territorio ricadono le ZFU devono avere una dimensione minima di 25 mila abitanti ed un tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale nell’anno 2005. La ZFU, invece, deve avere una dimensione demografica minima di 7.500 abitanti e massimo di 30 mila. La popolazione residente nell’area interessata dalle agevolazioni non potrà superare il 30 per cento del totale della popolazione del Comune (fonte censimento 2001). Per cui, in considerazione del fatto che nel 2001 a Torre eravamo 48.011 abitanti, la zona franca urbana non può comprendere una popolazione superiore ai 14 mila abitanti. Inoltre si dovranno rispettare tutta una serie di indicatori: tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione. Un´ultima puntualizzazione: tra le imprese che possono insediarsi nella zona franca, sono escluse quelle commerciali. Quindi solo imprese di servizi, artigianali, terziarie e di alta tecnologia. Esposta la parte tecnica del provvedimento, veniamo alla nostra situazione. La Regione Campania deve individuare tre Zone Franche Urbane. Una sarà sicuramente Bagnoli, un’altra potrebbe essere Maddaloni, l’ultima Torre Annunziata. Il 21 luglio prossimo scadrà la domanda di partecipazione; pertanto è necessario che per quella data il consiglio comunale deliberi l’ammissione al finanziamento determinando anche la perimetrazione della ZFU. L’inclusione del Quadrilatero delle Carceri, dei Vicoli della Marina e del quartiere Murattiano nella zona franca urbana dà molte chance all’amministrazione comunale di vedersi approvata la proposta progettuale. Una volta che la Regione Campania ha individuato le tre zone franche, l’effettiva entrata in vigore dei benefici è condizionata all’ottenimento dell’autorizzazione comunitaria. Ad ogni modo Torre Annunziata è potenzialmente ammissibile al finanziamento delle ZFU, il cui fondo è pari a 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, come dalla Legge Finanziaria 2007. ANTONIO GAGLIARDI