A cura della Redazione
ROMA - "Non daremo il Senato alla sinistra perchè delle tre cariche più importanti ha quella più importante: il Quirinale". Lo ha detto Silvio Berlusconi registrando la trasmissione otto e mezzo a ´La7´. "La mia risposta su un caso di scuola è stata interpretata da tutti i giornali vicino alla sinistra e a me ostili prendendo una frase e utilizzandola contro di me nonostante avessi parlato 10 ore", ha detto Berlusconi ritornando sulle parole di ieri."Io mi sono lamentato - ha sottolineato l´ex premier - più volte del fatto che la sinistra, dopo l´elezioni vinte per un pugno di voti e una strana vittoria, anzichè aprirsi ad un rapporto con noi dandoci la possibilità di avere un nostro esponente in una delle istituzioni dello Stato, questa sinistra ha messo le mani su tutte le istituzioni". "Ho sempre detto - ha proseguito - che non mi sembrava giusto, perchè non rappresenta una vera democrazia perchè dicono gli anglosassoni, ci vuole un sistema di pesi e contrappesi". "Ho sempre detto - ha aggiunto - che mi sembrava giusto che in caso di nostra vittoria ci fosse la giusta pretesa dell´opposizione di avere la presidenza del Senato. Di fronte ad una nostra vittoria è evidente dunque che alla sinistra spetterebbe una delle tre cariche. Ma la sinistra ha già il capo dello Stato, a cui porto stima, rispetto e simpatia e a cui auguro di finire meravigliosamente il suo settennato e quindi non daremo il Senato alla sinistra perchè delle tre cariche più importante ha quella più importante: il Quirinale". VELTRONI, GRAVISSIME PAROLE BERLUSCONI SU NAPOLITANO Le parole pronunciate ieri da Berlusconi sul Quirinale sono gravissime e dimostrano "una concezione dello Stato che non esito a definire aberrante". Lo ha detto Walter Veltroni durante la trasmissione Unomattina. "Il capo dello Stato - ha detto il leader del Pd - non è della maggioranza o dell´opposizione, ma degli italiani". "Le istituzioni sono di tutti - ha detto ancora Veltroni - e quindi è sbagliato pensare che vadano spartite". VELTRONI, SULLA MAFIA BERLUSCONI E´ AMBIGUO ROMA - Le affermazioni di Berlusconi, che ha definito Mangano un eroe, sono "un messaggio ambiguo" nei riguardi della mafia. Lo ha detto il candidato premier del Pd, Walter Veltroni, intervenendo alla trasmissione Unomattina. "Quando io leggo - ha detto Veltroni - che il principale esponente dello schieramento a noi avverso definisce eroe una persona che è stata condannata per reati gravissimi, e che e´ stata condannata all´interno dal processo intentato da Falcone e Borsellino, io penso che la differenza sta qui: per me gli eroi sono Falcone e Borsellino e non chi e´ stato condannato da loro per reati mafiosi". Veltroni ha sottolineato l´affermazione da lui fatta in Sicilia, Calabria e Campania di voler "annientare" mafia, camorra e ´ndrangheta: "Era una frase molto dura - ha spiegato - che mi auguravo fosse ripetuta da altri leader politici, ma non è stata ripetuta". "Se io vincessi le elezioni - ha detto ancora Veltroni - non potrei accettare che siccome la mafia c´e´ sempre stata allora dovranno continuare ad esserci. Se mi propongo di governare questo paese e´ per cambiarlo davvero e quindi bisogna liberare il sud da chi gli succhia il sangue, da chi gli toglie energia e sicurezza, da chi costringe tanti nostri ragazzi meridionali ad emigrare". Veltroni ha quindi criticato le affermazioni fatte da Berlusconi che ha definito "eroe" Mangano. "Bisogna mandare dei messaggi chiari - ha insistito Veltroni - e messaggi di quel genere sono ambigui. Il mio messaggio chiaro e´ che la mafia va distrutta. E io ieri a Napoli ho chiamato nome per nome i clan della camorra, perchè bisogna ingaggiare una lotta senza quartiere per il futuro dell´Italia". "Noi - ha quindi proseguito Veltroni - non possiamo continuare a chiedere al Nordest di continuare a tirare il Paese, abbiamo bisogno che anche il Mezzogiorno possa liberare le sue energie". Ricordando le iniziative di Confindustria in Sicilia contro il pizzo, Veltroni ha sottolineato che negli ultimi anni la società è cambiata, la magistratura fa un grande lavoro, così come le forze dell´ordine; è la politica che deve essere netta e chiara rifiutando ogni forma di relazione e di rapporto e di tornaconto. E noi comunque quei voti insanguinati non li vogliamo. Mi sarei aspettato che anche altri lo avessero detto ma non è successo".