A cura della Redazione
Elezioni, tra frammenti e fusioni Alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006, a Torre Annunziata, si recarono alle urne circa 25.800 cittadini (il 72,5 per cento) per la Camera dei Deputati. La lista che in assoluto ricevette più voti fu quella dell’Ulivo, con oltre 9.600 preferenze (il 38,3%), seguita con notevole distacco da Forza Italia, con poco più di 5.100 (il 20,3%). Al terzo posto Alleanza Nazionale, che ottenne all’incirca 2.450 consensi (il 9,7%); al quarto Italia dei Valori, con 1.800 voti (il 7,1%); e al quinto Rifondazione Comunista, con 1.170 preferenze (il 6,6%). Sotto la soglia dei mille voti tutti gli altri partiti, a cominciare dai Comunisti Italiani, con 740 consensi (il 2,9%) e poi, gradualmente a scendere, Democrazia Cristiana-Nuovo Psi (734 e il 2,9%), UdC (713 e il 2,8%), la Rosa nel pugno (626 e il 2,4%), Verdi (449 e l’1,7%), l’Udeur (408 e l’1,6%), Lista Consumatori Codacons (180 e lo 0,7%) e Pensionati (153 e lo 0,6%). Tutti gli altri partiti raccolsero meno di cento voti ciascuno. In totale 23 liste si divisero gli oltre 25 mila voti validi, mentre 630 furono le schede bianche o nulle. Nel centrosinistra il risultato dell’Ulivo fu ottimo, buono quello dell’Italia dei Valori e di Rifondazione Comunista. Delusero la Rosa nel Pugno e l’Udeur. Nel centrodestra Forza Italia si riconfermò il primo partito, doppiando AN che si collocò al secondo posto. A sorpresa la lista Dc-Nuovo Psi sopravanzò l’Udc, anche se di appena una ventina di voti. E passiamo ora al Senato. Per Palazzo Madama votarono circa 22.500 elettori (il 72,2%), con 632 schede bianche, nulle o contestate. I Ds si confermarono il primo partito del centrosinistra e della città, con oltre 5.000 voti (il 23,2%), tallonati da Forza Italia che, con più di 4.500 preferenze (il 20,7%), fu il secondo partito torrese e il primo del centrodestra. Al terzo posto in assoluto la Margherita, con più di 2.400 consensi (l’11,1%) e al quarto, a sorpresa, l’Italia dei Valori, con 2.300 voti e una percentuale del 10,5. Indubbiamente influì, in positivo, la candidatura locale dell’allora assessore Antonio Gagliardi, che rappresentò un valore aggiunto con 500 voti e all’incirca 3 punti e mezzo di percentuale in più rispetto alla Camera dei Deputati. Quinto partito a Torre, e secondo nel centrodestra, Alleanza Nazionale, con oltre 2.050 preferenze (il 9,4%). Il sesto ed ultimo partito oltre i mille voti fu Rifondazione Comunista, con più di 1.500 consensi e il 7 per cento. Lo scenario dei partiti che si presentano alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile, invece, è profondamente mutato. Infatti, Ds e La Margherita sono uniti, sia alla Camera dei Deputati che al Senato, sotto il simbolo del nuovo Partito Democratico e appoggiano, insieme all’Italia dei Valori, Walter Veltroni come candidato premier. Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi e la neonata Sinistra Democratica, hanno costituito La Sinistra L’Arcobaleno e hanno come candidato alla presidenza del Consiglio Fausto Bertinotti. All’estrema sinistra ci sono tre liste: il Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Critica e Per il Bene Comune, con candidati premier rispettivamente Marco Ferrando, Flavia D’Angeli e Stefano Montanari. La Rosa nel Pugno, costituita due anni fa da Sdi e Radicali, non si ripresenta in quanto l’anima radicale è confluita nel PD, e quella socialista ha dato vita al Psi, il cui candidato premier è Enrico Boselli. L’Udeur, invece, non è presente alle prossime elezioni politiche. Sul fronte del centrodestra, Forza Italia, Alleanza Nazionale, il Partito dei Pensionati (nel 2006 nel centrosinistra), Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini, i LiberalDemocratici di Lamberto Dini (due anni fa alleati di Prodi) e Dc-Nuovo Psi hanno costituito il Popolo della Libertà e si presentano con Silvio Berlusconi, candidato premier per la quinta volta, appoggiato anche dalla Lega Nord e dal Movimento per l’Autonomia. All’estrema destra, il nuovo soggetto politico di Francesco Storace, La Destra, ha come candidato premier Daniela Santanché, mentre Forza Nuova si presenta con Roberto Fiore. Nell’area moderata dello schieramento politico c’è l’Unione di Centro di Pier Ferdinando Casini, che è il candidato premier di questo partito. Oltre a questi dieci candidati premier, ce ne sono altri sei. Nonostante ci sia stato un processo di aggregazione intorno al PD, alla Sinistra Arcobaleno e al PdL, sul fronte dell’estrema destra e sinistra la frammentazione delle forze politiche minori è ancora consistente, con scarsissime probabilità di essere rappresentate in Parlamento. SALVATORE CARDONE