A cura della Redazione
Alla ricerca del parlamentare perduto Si avvicinano le elezioni politiche del 13-14 aprile ed entro pochi giorni conosceremo le liste dei candidati al Parlamento. Salvo sorprese dell’ultima ora, però, esse non avranno al loro interno esponenti politici, amministratori o rappresentanti della società civile torrese. E anche se ciò accadesse, certamente i nostri concittadini che correranno per un seggio alla Camera dei Deputati o al Senato non otterranno i primi posti e quindi non avranno alcuna probabilità di essere eletti. Saranno, insomma, i soliti “riempitivi” di lista, destinati a fare i portatori d’acqua per tirare la volata al gruppo di testa e per assicurare maggiori consensi ai rispettivi partiti di appartenenza. Ancora una volta, perciò, Torre Annunziata sarà considerata solo un serbatoio elettorale al quale attingere, ma senza alcuna speranza di portare in Parlamento un rappresentante della nostra città. Sono oramai 25 anni che ciò non si verifica nel centrosinistra; infatti l’ultimo “onorevole” torrese è stato Luigi Matrone, scomparso proprio nei giorni scorsi. In verità nel 2001 è stato il centrodestra che ha raggiunto questo obiettivo, con l’elezione di Ciro Falanga alla Camera dei Deputati, con scarsi risultati in termini di visibilità della nostra città, tanto è vero che lo stesso Falanga ha poi abbandonato per protesta Forza Italia proprio perché non c’era stata la dovuta attenzione del partito verso il nostro territorio. Cosa pensare? E’ una “maledizione” che incombe sulla nostra città o i vertici nazionali dei partiti non ritengono degno alcun esponente torrese di varcare la soglia di Palazzo Madama e di Montecitorio? E’ mai possibile che nessun rappresentante del mondo politico, amministrativo, della cultura, dell’imprenditoria o di altri settori della nostra società civile sia all’altezza di sedere in Parlamento? Perché solo Torre del Greco o Castellammare di Stabia, tanto per citare due comuni limitrofi al nostro, possono “osare” tanto e ottenere un tale riconoscimento e una così grande considerazione e gratificazione? Sembra quasi che ci sia un “ponte virtuale” che unisce corallini e stabiesi come probabili o sicuri aspiranti alla Camera dei Deputati o al Senato. Scavalcando così Torre Annunziata considerata, invece, la “cenerentola” del territorio vesuviano, destinata a non incontrare mai il “principe azzurro” che dovrebbe rappresentarla in Parlamento. Quali sono i veri motivi di questa esclusione? Forse il principale è rappresentato dal fatto che non abbiamo alcun alto dirigente di partito, consigliere o assessore provinciale o regionale che possa perorare questa causa ai massimi livelli nazionali. E’ questo il principale handicap della politica torrese, incapace di trovare una sintesi al proprio interno e di individuare ai vari livelli istituzionali chi dovrebbe rappresentare la città. E’ proprio il caso di dire: “Nemo propheta in patria... torrese!”. SALVATORE CARDONE