A cura della Redazione
Il ritorno di Fiorillo «Non si è mai arrivati ad uno stato di degrado come quello odierno. Torre Annunziata versa in condizioni pessime, sia dal punto di vista sociale che politico». Nelle parole di Andrea Fiorillo c’è tutta l’inquietudine di chi ha inevitabilmente constatato l’enorme disagio che sta vivendo Torre, tormentata dalla crescita esponenziale della malavita e dalle istituzioni, politiche e non, che faticano ad operare in maniera incisiva e determinante sul territorio. Signor Fiorillo, è appena entrato a far parte del consiglio comunale. Ma non è certo una novità per lei...«In effetti no. Sono stato amministratore del comune oplontino già negli anni addietro. E’ ormai diverso tempo che il mio impegno politico per Torre è costante sin da quando ero un giovane iscritto al Pci. Negli anni a venire sono passato tra le fila del Pds (poi Democratici di Sinistra) e oggi, avendo condiviso in pieno il progetto di Veltroni e del mio partito, sono consigliere comunale del neonato Partito Democratico. Infatti, pur non essendo stato eletto alle elezioni amministrative del maggio 2007, ho surrogato Michele Cuomo che ha preso il posto di Giuseppe Crescitelli (ex assessore al Bilancio), ora presidente della Multiservizi Oplonti». Quali, secondo lei, le priorità per Torre Annunziata? «Innanzitutto l’enorme piaga dell’emergenza rifiuti che affligge la nostra realtà e quella di buona parte della Campania ormai da diversi mesi. La questione sicurezza, con la piovra della criminalità organizzata che assume, col passare del tempo, sempre più toni allarmistici. E, infine, lo sviluppo del territorio con l’obiettivo di creare nuove opportunità lavorative per non costringere i nostri ragazzi a sbarcare il lunario oppure a ripiegare sul cosiddetto “guadagno facile”». E la classe politica? «Abbiamo il dovere urgente di riportare la normalità in questa amministrazione. E’ un impegno che deve assumersi il sindaco Giosuè Starita, la giunta ed il consiglio comunale, quest’ultimo eletto in maniera democratica dai cittadini torresi. Le forze politiche devono dibattere, evitando eventuali fratture al loro interno, per evitare il rischio di commettere gli stessi errori che hanno portato al fallimento della passata amministrazione. Ora, tutti noi abbiamo la responsabilità e l’urgenza di riattivare la giusta politica, quella che dovrà riportare stabilità all’amministrazione non solo sotto l’aspetto finanziario, ma anche dal punto di vista etico, lontano dalle abitudini clientelari. Sarà difficile, ma abbiamo l’assoluto dovere di provarci». In che modo? «Avremo bisogno di decisioni politiche concrete e lungimiranti, che siano chiare e da condividere con tutti i cittadini. Se dovremo chiedere loro dei sacrifici e, allo stato delle cose è probabile che ciò avvenga, è bene che sappiano quali sono le motivazioni e gli obiettivi da raggiungere insieme. Avremo bisogno di eliminare drasticamente gli sprechi e i costi superflui, tenendo bene in mente che di questa situazione a pagarne le conseguenze non dovranno essere i ceti sociali meno abbienti». Cosa intende esattamente per “diminuire i costi”? «L’abbattimento delle spese non di assoluta priorità, avvalendoci di meno dirigenti e collaboratori. Ragion per cui, è ancora più importante selezionare persone che siano effettivamente capaci, al di là della loro appartenenza politica. Il consiglio comunale, la giunta, sono composti in gran parte da veri e propri novizi, alcune di questi alla prima esperienza. Ciò rappresenta un buon segnale ed alimenta in noi la speranza di un possibile cambiamento. Inoltre, è fondamentale garantire maggiore partecipazione e trasparenza. Torre si risveglia drasticamente dal sogno dei progetti faraonici (vedi l’infinita querelle di Pompei Tech World, ndr) degli avvenimenti culturali di alto livello, degli spettacoli gratuiti, della città ideale. Purtroppo si tratta di un brutto risveglio, perchè tale idea di rinascimento non è sostenibile economicamente dalla città». Quale linea intende seguire il suo partito? «Noi Democratici già dalla passata esperienza amministrativa siamo stati convinti assertori della trasformazione della città, una trasformazione che in realtà è iniziata, senza tener conto però delle risorse disponibili. Ci impegneremo per cercare di superare questa delicatissima fase e continuare a governare Torre verso uno sviluppo possibile. E’ necessario abbandonare gli interessi di parte , lavorando con onestà e modestia. C’è assoluto bisogno di una politica nuova di idee e di persone». BENNI GAGLIARDI