A cura della Redazione
Domani 24 agosto, alle ore 13 (si replica alle ore 16), nel Foro Triangolare e nell’orto dei fuggiaschi degli scavi archeologici di Pompei, si sentiranno gli stessi suoni dell’eruzione. Contemporaneamente, saranno recitati alcuni brani sull’evento del grande archeologo Maiuri (già soprintendente di Pompei). La catastrofe che nel 79 d.C. distrusse un’intera città dell’impero romano diede luogo anche alla creazione dei presupposti per la conservazione nel tempo di un monumento archeologico, unico nel suo genere, che resta per i posteri come un libro aperto sui costumi e le abitudini di quell’epoca nell’impero romano. Resta anche un terribile monito per le generazioni future sui rischi rappresentati dal Vesuvio, tutt’oggi incombenti sulle popolazioni attuali. Alcuni studiosi hanno contestato la data del 24 agosto del 79 d.c. come data certa della distruzione di Pompei, ma essa permane nella memoria collettiva. Domani, pertanto, il boato del vulcano, la tempesta, il mare, il vento, i versi degli animali: i rumori dell´eruzione tornano negli scavi di Pompei per ricordare il terribile avvenimento. La direzione (SANP) degli scavi archeologici di Pompei ha invitato i visitatori a "rivivere l´eruzione pliniana", un evento speciale con una suggestiva installazione sonora. Si potrà partecipare da “spettatori uditori” presso il Foro triangolare e l´Orto dei fuggiaschi alle ore 13.00 precise. Alla stessa ora, duemila anni fa, dal Vesuvio una nube di gas e pomici si proiettò verso l’alto, oscurando il cielo e precedendo una pioggia di lapilli che durò fino al giorno dopo. In un primo momento i pompeiani si rifugiarono in casa successivamente tentarono la fuga attraversando un letto di pomici alto più di 2 metri. Alle ore 7.30 del 25 agosto l’emanazione di gas tossici rese vano ogni estremo tentativo di fuga dei pompeiani. Alcune vittime sono riprodotte nei calchi dell´Orto dei Fuggiaschi, a perenne testimonianza della tragica eruzione. Fondamentale per la ´trascrizione´ sonora dello storico evento è stato il contributo dell’Istituto per la diffusione delle scienze naturali, mentre l´ideazione de ´L´eruzione pliniana´ è di Claudio Rodolfo Salerno che essendo un non vedente, come lui stesso ha spiegato, ha una marcia in più nella capacità di rielaborare fantasticamente un avvenimento storico sulla base dei soli suoni. MARIO CARDONE