A cura della Redazione
Mercoledì prossimo si apriranno le buste della gara di appalto dell’Archeoristorante, vale a dire l’attività di ristorazione destinata alla preparazione di pietanze preparate con le ricette antiche, utilizzando i prodotti del territorio del territorio agricolo. La trovata è già stata sperimentata con successo. Ora il Commissario Fiori vuole farne il motore dell’iniziativa che punta alla conquista del palato del turismo internazionale. Faranno in tempo, prima della stagione estiva, Fiore ed il suo staff ad aprire l’esclusivo ristorante nella settecentesca Casina dell’Aquila ? Alla base di tutto vige il progetto di abbinare alla visita del sito la degustazione della cucina dell’antica Roma, realizzando l’accordo con la Regione Campania che prevede la valorizzazione dei prodotti degli orti e dei vigneti dell’antica Pompei, in produzione come duemila anni fa. Insieme ad essi trionferanno sui tavoli le prelibatezze dell’agroalimentare tipico locale, come il Parco Nazionale del Vesuvio. Il capitolato d’appalto parla chiaro ”E’ richiesta (alla ditta appaltante del ristorante) attività di ricerca storica sui temi dei prodotti e delle ricette al fine di poter offrire al pubblico proposte legate alla tradizione della mensa campana antica ed attuale”. In altre parole il turista, ospite nel ristorante della casina dell’Aquila, sarà introdotto alla cucina dell’antica Pompei in pari tempo di quella della recente tradizione vesuviana. Nella gara giocano gli elementi di professionalità: dalla direzione alla gestione, fino all’arte dei fornelli e all’accoglienza dei clienti. Non è cosa da poco. E’ l’elemento di valutazione, da parte di una commissione di cui ancora non si conosce la composizione, che caratterizza la seconda fase della gara d’appalto (con massimo sette partecipanti che hanno manifestato interesse). Sono entrate in gara ditte e consorzi del comprensorio. Tra loro c’è chi ha accumulato sul campo un’ottima esperienza a diretto contatto con la soprintendenza archeologica di Pompei, che farà certamente contare come titolo preferenziale. I criteri di punteggio privilegiano la qualità: 20 punti sulla qualità dei servizi sulla base del curriculum; 30 punti sulla qualificazione sulla base delle precedenti esperienze; 20 punti sulla qualità del progetto d’arredo; 10 punti sul piano gestionale e 20 punti sull’offerta economica a regime (15 mila euro mensile, 12 mila per i primi due anni). MARIO CARDONE