A cura della Redazione
Il sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano, ha informato, con un manifesto, la popolazione di Pompei sulla sua politica riguardo alla gestione di sosta a pagamento e di ticket bus affidata (con gara d’appalto) alla società Publiparking di Caserta. Il contratto è stato stipulato dalle parti durante la gestione commissariale, intervenuta a cavallo tra la gestione amministrativa D’Alessio e quella Uliano. Esattamente, come spiega il manifesto a firma del sindaco di Pompei e di tutta l’Amministrazione comunale, detto contratto è stato siglato il 3 giugno del 2014. Ora, dopo l’insediamento, la priorità dell’Amministrazione comunale in carica è stata la verifica dal punto di vista politico e legale della rispondenza del servizio parcheggi, principalmente perché la maggioranza che ha vinto le elezioni si è aggregata anche grazie alle lotte di contrasto del servizio dei parcheggi a pagamento, specie per quanto riguarda ticket bus e Ztl. La conseguenza è che Uliano ha seguito due direttive parallele. La prima, per verificare la regolarità della gara sul piano legale. Sull’argomento, riferisce nel manifesto, di aver consultato i legali dell´Ente e di essersi successivamente rivolto a Prefettura, Procura della Repubblica, Autorità Nazionale Anticorruzione, Corte dei Conti, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza per avere il loro parere sulla regolarità della procedura adottata per la gara d’appalto. Come si può immaginare non è arrivata ancora risposta a Palazzo de Fusco. Riguardo al dato politico (l’appalto è avversato dai commercianti del centro storico) è stata esperita un’iniziativa dello stesso tipo di quella precedente nei confronti di un’Autorità contabile non specificata per chiarire se restano spazi di trattativa per migliorare le tariffe sui parcheggi. Silenzio assordante anche sul secondo versante. Ora Uliano e compagni argomentano. «Senza i suddetti pareri, l´Amministrazione non può adottare alcun provvedimento». Il servizio di sosta a pagamento è regolarmente in vigore dal 3 giugno 2014, così come previsto in modo obbligatorio dalle normative in vigore. A questo punto ognuno è libero di farsi, sull’argomento, l’opinione che crede. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2