A cura della Redazione
Sei punti imprescindibili affinché giunga l’ok dell’Amministrazione comunale di Torre Annunziata al Grande Progetto fiume Sarno. Sono quelli elencati dal Partito Democratico torrese, che lo scorso 15 novembre, a Palazzo Criscuolo, ha presentato il suo dossier sulla mega opera di riassetto idrogeologico del territorio, in cui la città oplontina è quella, forse, maggiormente coinvolta dagli interventi di riqualificazione, soprattutto in ragione della seconda foce che dovrebbe sorgere in zona Rovigliano. Tra gli intervenuti,oltre ad esponenti di spicco del Pd campano, anche il sindaco di Sarno, e presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, ed in rappresentanza della società civile Carmine Ferrara, dell’associaizone “Amici del Sarno”, ed Orfeo Mazzella, del comitato “Gente del Sarno”. Il dossier si compone di sedici pagine in cui viene ripercorsa la storia dei tentativi di disinquinamento (falliti) operati nel corso degli anni a partire dal 1972, quando il CIPE avviava il programma di recupero ambientale del Golfo di Napoli. Da allora, poco o nulla è stato fatto, ed il Sarno ancora oggi è un fiume cloaca che attraversa numerosi Comuni dislocati tra le province di Napoli, Avellino e Salerno. E che spesso, con le forti piogge, esonda creando non pochi problemi alle comunità residenti nelle sue vicinanze. «Il Pd ribadisce la necessità che la Regione Campania accolga i principali ed indispensabili correttivi» al Grande Progetto, è stato sottolineato durante il convegno. Ma quali sono questi correttivi? I Democratici elencano i già citati sei punti. In primis, concludere al più presto le opere di disinquinamento e depurazione delle acque. In secondo luogo, ridurre il numero delle vasche di laminazione ed ampliare il letto del corso d’acqua. «C’è un eccessivo consumo di suolo agricolo, 100 ettari, per la realizzazione delle vasche di laminazione - è stato affermato durante l’incontro al Comune di sabato scorso - e per di più il costo preventivato per l’esproprio dei terreni è di appena 4 euro al metro quadrato e ciò provocherà numerosi contenziosi. Inoltre non sono previsti piani per la manutenzione delle opere». Altra punto cruciale è la risistemazione della rete idrica minore e la sua manutenzione. Il Pd si dice poi contrario alla creazione della seconda foce. Più opportuno, invece, «creare un’area di laminazione nei terreni pubblici dell’ex polverificio borbonico di Scafati». Il canale Bottaro va ripulito, intercettando i rifiuti solidi presenti lungo il corso del fiume. Infine, è necessario per i Democratici riqualificare il litorale di Torre Annunziata tra il porto e la foce attuale di Rovigliano, dando vita ad un parco naturalistico, al servizio dello sport e del tempo libero. Condizioni, queste, sulle quali la classe dirigente del partito che guida la maggioranza in Consiglio comunale, sembra proprio non transigere. «Così com’è - ha spiegato il responsabile Ambiente del Pd Campania, Mauro Calatola - il Grande Progetto Sarno è una iniziativa che appare in linea con la filosofia di chi in questi anni ha preferito tombare il fiume». Per Raffaele Topo, capogruppo in Regione dei Dem, «troppi interventi e cantieri sono fermi, troppi progetti interrotti e il recupero ambientale del Sarno è lontano». Critiche, dunque, all’attuale progetto, ma anche proposte per migliorarlo e rendere le opere che andranno a realizzarsi meno impattanti sull’ambiente e sul territorio. La posizione del Partito Democratico, tuttavia, viene pesantemente attaccata dal MeetUp Amici di Beppe Grillo Torre Annunziata-Oplonti, gruppo satellite del MoVimento 5 Stelle. «La questione del Grande Progetto era già stata sollevata dal M5S, che da tempo aveva istituito un tavolo tecnico - recita una nota dei simpatizzanti grillini -. Avremmo preferito che il sindaco Starita avesse detto “no” fin da subito ad un progetto inutile come quello della seconda foce. Solo adesso, in vista delle elezioni regionali, esprimere una posizione strumentale senza proporre progettazioni alternative che invece tanto i comitati quanto il MoVimento 5 Stelle hanno presentato, appare quanto mai fuori luogo. Oggi percepiamo una condivisione d’intenti. Finalmente si afferma da parte della nostra Amministrazione - proseguono - quanto andiamo dicendo da due anni a questa parte con documenti ed esposti pubblici, e cioè che la seconda foce è un danno ambientale irreversibile e un attentato alla nostra salute. Ci auguriamo che in merito al problema di un progetto inutile e dannoso sia stata fatta una presa di coscienza reale», conclude il comunicato del MeetUp. Per onor di verità, durante la Conferenza di servizi dell’8 ottobre scorso, nella quale la Regione Campania diede il via libera definitivo al GPS, il sindaco Starita (in rappresentanza del Comune di Torre Annunziata), che prese parte all’incontro, sottolineò come in quella circostanza «una serie di considerazioni da noi espresse, tutte di assoluto valore, sono state disattese. Abbiamo sostenuto le nostre ragioni con il massimo vigore, ma evidentemente in Regione - dichiarò Starita - c’era chi aveva già maturato tale decisione, non ritenendo di dare ascolto alle nostre richieste e confermando una disattenzione già manifestata in altre vicende. Ovviamente l’Amministrazione proseguirà la sua attività di difesa del territorio in ogni sede opportuna. Come prima cosa, ricorreremo al TAR per la tutela dei diritti dei nostri cittadini». DOMENICO GAGLIARDI