A cura della Redazione
Entro quest´anno, nell’ambito della celebrazione dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sarà intitolata ad Alessandro Dumas, il romanziere francese creatore del mito dei tre moschettieri, lo spazio sito davanti alla stazione della Circumvesuviana di Pompei in località Villa dei Misteri. Dumas, massone come Garibaldi e Mazzini, è stato il maggior finanziatore della spedizione dei Mille, vale a dire la campagna militare che prima liberò il Sud Italia dal governo borbonico, successivamente lo annesse allo Stato sabaudo. I documenti dell’epoca, tirati fuori dagli archivi nella ricorrenza storica nazionale, dimostrano che uno dei primi atti di Garibaldi, che nel settembre dell’anno 1860 entrò a Napoli autoproclamandosi dittatore in nome del re Vittorio Emanuele, fu di nominare Alessandro Dumas direttore onorario del Museo Nazionale e degli scavi delle antichità di Pompei. Dumas fu il primo intellettuale illuminato a cui lo Stato Italiano Unitario fece richiesta di “compilare un progetto per Pompei”. Il fatto che un personaggio di chiara fama internazionale fosse investito dell’incarico di direttore degli scavi (anche se è documentato che il titolo onorario, e non operativo, non fu molto gradito), in uno dei primi atti del governo napoletano dell’eroe dei due mondi in camicia rossa, sta a significare l’enorme l’importanza, per quei tempi, rivestiva il giacimento culturale meridionale che conferiva prestigio al nuovo Stato. Difatti, già all’epoca dello sbarco dei Mille in Sicilia gli scavi di Pompei erano visitati dal ceto agiato ed intellettuale d’Europa che aveva fatto di Pompei una meta obbligata del Gran Tour. Vale la pena ricordare che la scelta del sindaco Claudio D’Alessio d’intitolare all’illustre scrittore transalpino un tratto di via Villa dei Misteri, luogo di convegno delle comitive di turisti, è molto indovinata, perché in questo modo si trasmette al visitatore la percezione di essere pervenuto in un sito caro al ceto intellettuale europeo. MARIO CARDONE