A cura della Redazione
Da oggi cancelli chiusi al parco Loffredo di via Marconi, meglio conosciuto a Torre del Greco come parco Bottazzi. Il “polmone verde” frequentato ogni giorno da decine di bambini accompagnati da mamme e nonni ma anche da sportivi e semplici appassionati di fitness è di proprietà dell’Asl Napoli 3 Sud ma da sempre veniva gestito dal Comune (che infatti fino ad oggi provvedeva alla custodia del sito con propri dipendenti) in cambio dell’utilizzo di immobili comunali nell’ex macello di via Calastro, dove l’azienda sanitaria ha allocato il servizio veterinario. La controversia con l’Asl, che ha visto l’ente involontario protagonista, è sorta già da un mese e mezzo, quando cioè l’amministrazione guidata dal sindaco Ciro Borriello ha avviato le procedure per “regolarizzare” lo “scambio” parco Loffredo-locali dell’ex macello comunale, anche attraverso una delibera che stabiliva il “reciproco comodato d’uso” per un periodo di trent’anni, come prevede del resto l’atto licenziato dalla giunta alcune settimane fa: “Purtroppo – sostiene il primo cittadino – nonostante la nostra volontà a proseguire nell’accordo andato avanti per decenni e che permetteva alla cittadinanza di poter usufruire delle aree a verde del parco Bottazzi, ci siamo trovati di fronte un’Asl, e in particolare il commissario straordinario Salvatore Panaro, che sulla questione ha più volte tergiversato. Non solo: con un documento pubblico fatto arrivare al Comune una quarantina di giorni fa, lo stesso commissario straordinario dell’Asl ha sostenuto che il parco è di proprietà dell’azienda sanitaria Napoli 3 Sud, di fatto costringendoci – in mancanza di un accordo diverso – a restituire la chiavi dell’area. Non potevamo infatti, in mancanza di un accordo ufficiale, proseguire nella gestione di un bene non nostro utilizzando personale comunale, in quanto si rischia un abuso di potere che configurava un possibile danno erariale per l’ente”. E quindi da questa mattina i cancelli del parco Loffredo di via Marconi sono irrimediabilmente chiusi. Una cosa che ha lasciato con l’amaro in bocca gli abituali frequentatori: “Sono stata raggiunta telefonicamente da alcune mamme – fa sapere l’assessore al Verde pubblico, Romina Stilo – che mi hanno palesato il loro dispiacere per quanto accaduto. Dispiacere che è anche il nostro, anche perché abbiamo cercato tutte le strade per chiarire una vicenda che invece ci sembrava di facile soluzione. Bisogna pensare poi, e non è una cosa di poco conto, che non solo per il parco abbiamo un progetto di riqualificazione già approvato dalla Soprintendenza, ma che la gara per la cura del verde e l’apposizione di nuovi arredi e giostrine è stata già assegnata a una ditta pronta che da subito era pronta ad iniziare i lavori”.