A cura della Redazione
Expo terza fase preliminare. Sabato 18 aprile, a Pompei, il ministro Dario Franceschini e la direzione della Soprintendenza Archeologica vesuviana hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento del Grande Progetto Pompei. Per Franceschini, «la recente riapertura di Villa dei Misteri, restituita all’umanità appena un mese fa, è il segnale del profondo miglioramento nella conservazione dell’intero sito archeologico e nella sua gestione. La presenza del Primo Ministro Matteo Renzi ne è testimonianza e conferma. Come riconosciuto dall´Unesco - ha proseguito il titolare del Mibact -, i risultati sono “tangibili e significativi” grazie alle opere di restauro. Ci aspettiamo ancora grandi traguardi ma il bilancio ad oggi è positivo: abbiamo finalmente voltato pagina e questo ci fa guardare con ottimismo alla rinascita di Pompei». Nel corso dell’evento nella suggestiva cornice del Quadriportico presso gli scavi di Pompei, sono stati sottolineati i progressi ottenuti nel sito pompeiano soprattutto per quanto riguarda gli impegni economici assunti con la Comunità Europea, perché a fronte dei 105 milioni di euro finanziati, a tutt’oggi sono state bandite gare per 107 milioni (di cui 93,6 oggetto di aggiudicazione definitiva), con una spesa effettiva di 7,3 milioni. Lo stato di avanzamento dei lavori del Grande Progetto Pompei è stato presentato in un documento curato dall’Ufficio Stampa del Mibact ed introdotto dal ministro Franceschini, a dimostrazione del buon lavoro che è stato fatto. Sul fronte opposto, il M5S contesta a Franceschini ritardi del Governo che metterebbero a rischio i fondi europei. La denuncia del deputato pentastellato Luigi Gallo riguarda la mancata nomina dello staff di supporto al generale Giovanni Nistri, direttore generale del GPP. «Nessuna certezza sull´utilizzo dei 105 milioni previsti dal Grande Progetto Pompei e sui successivi finanziamenti che l’Europa concederà al sito dal 2015 in poi - ha dichiarato Gallo -. Ed è incredibile scoprire che il Governo, nonostante l’UE abbia scommesso su Pompei per il grande valore culturale, storico e simbolico che gli Scavi hanno per l’intera umanità, contribuisce al rischio di perdere queste risorse». Gallo ha depositato in Commissione Cultura alla Camera un’interrogazione per chiedere al Governo di rinunciare ai principi della spending review riguardo la nomina di tecnici che avrebbero dovuto supportare il direttore generale del Grande Progetto per la predisposizione dell’action plan per Pompei. Ad otto mesi dalla scadenza del Progetto, «i cantieri conclusi – secondo Gallo – sono appena cinque e sugli appalti della nuova gestione c’è l´ombra di un’indagine, come denunciato da L´Espresso. Se si dovessero scoprire illeciti, i pochi cantieri già avviati potrebbero essere bloccati». Intanto la Presidenza del Consiglio aveva promesso a Nistri il supporto di almeno cinque esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale. Al momento, su trenta collaboratori che dovrebbero sostenere la Direzione Generale nell’attuazione del Progetto, ne mancano all’appello ben dieci. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2