A cura della Redazione
Marina Merenda si è dimessa da assessore, restituendo nelle mani del sindaco Uliano le numerose ed impegnative deleghe (tra le quali il bubbone del Contenzioso). Un comunicato dell’amministrazione comunale, che pubblica il testo della lettera di dimissioni della Merenda, precisa che la sua è stata “una scelta sofferta, dettata da motivi esclusivamente personali che non afferiscono in alcun modo con considerazioni di natura politica”. Sta di fatto che da quando Uliano è sindaco cominciano ad essere più di uno i casi di dimissioni per motivi personali, per cui qualcuno è legittimato a supporre che potrebbe esserci dell’altro su cui è stato preferito il riserbo. Per esempio il peso eccessivo di responsabilità pesanti in un contesto disorganizzato quale è il Comune di Pompei. Non dimentichiamo che la giovane avvocato penalista di San Giuseppe Vesuviano ha ricevuto alcune deleghe sindacali (per esempio Personale e Contenzioso) che richiedono non solo una grossa conoscenza dell’ambiente ma soprattutto un lavoro di squadra che al momento non risulta operante. Parliamo di mali antichi, beninteso, ma il nuovo, se c’è, francamente non si vede. Se a queste considerazioni aggiungiamo alcuni sintomi di malessere come l’interrogazione recente del consigliere d’opposizione Gallo sulle regole di conferimento degli incarichi ai professionisti esterni, e l’istanza da tempo avanzata dal dirigente Vitiello di essere avvicendato nell’incarico della gestione del Contenzioso, ci facciamo un quadro chiaro dello scenario tecnico amministrativo municipale che ha immancabili riflessi politici a Pompei (nonostante le dichiarazioni ufficiali) e può indurre a drastiche risoluzioni chi parte con le migliori intenzioni ma si rende conto, lungo il percorso, che rispetto a certi tipi di ostacoli è meglio rinunciare che rischiare di perdere la reputazione personale. E’ successo già in qualche caso precedente. La politica fa fare anche queste esperienze ma le persone serie si distinguono per lo stile del loro comportamento. “Ora chi sarà il sostituto per la poltrona?”. Si chiede la gente, considerato che la Merenda fu designata su indicazione della lista “Città Nuova” di Stefano Di Martino e Luigi Ametrano, che praticamente non esiste più, mentre l’avvicinarsi della campagna elettorale sta preparando nuovi scenari che riserveranno probabilmente sorprese anche nelle scelte di campo del sindaco boy scout, e non solo. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2