A cura della Redazione
Solo di quarantacinque minuti sarà la durata della permanenza di Papa Francesco sul suolo mariano per una visita intensa al Santuario di Pompei. Alle 8 di mattina del 21 marzo recherà la sua devozione filiale alla Madonna del Rosario. Il suo tempo sarà in gran parte dedicato al raccoglimento ed alla preghiera. La prima raccomandazione della chiesa locale ai pompeiani ed ai pellegrini che arriveranno dai centri vicini a Pompei per vedere il Santo Padre, è di offrirgli un’accoglienza silenziosa e civile e di rispettosa partecipazione al suo raccoglimento davanti alla Madre Celeste. A Pompei la gente si augura che il Papa troverà, nel poco tempo disponibile, l’opportunità di rivolgere la sua benedizione alla folla. Il cerimoniale della visita è ancora da definire nei dettagli. Inoltre è possibile che Papa Francesco si lasci trasportare dal suo temperamento in qualche manifestazione di saluto e d’affetto non previsti nel programma. Parlare, al momento, di misure di sicurezza per la sua visita è troppo presto, anche se aumenta ogni giorno di più la tensione della società civile locale, parliamo specialmente di amministrazione comunale, associazioni locali laiche e cattoliche e forze dell’ordine titolari di responsabilità istituzionali dell’accoglienza a Pompei e di esperienza consolidata nel blindare il centro mariano, molto visitato anche per motivi culturali per via dei famosi scavi archeologici. In conclusione, non è la prima volta che piazza Bartolo Longo a Pompei accoglie Papi e Capi di Stato e di governi stranieri (ultimo è stato Abu Mazen). A Palazzo De Fusco, in questi giorni, l’assessore Pietro Orsineri si sta dando da fare, con il supporto economico regionale, per implementare l’impianto di videosorveglianza e renderlo efficiente e strutturato in occasione della visita di Papa Francesco. Il comitato per la sicurezza della visita del Pontefice sarà presieduto dal prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone. Il comando della Polizia di Stato e la responsabilità complessiva dell’ordine pubblico in occasione della visita papale compete al questore Guido Marino, rappresentato egregiamente a Pompei dal vicequestore aggiunto Maria Rosaria Romano. Il comitato della sicurezza, oltre alle forze di polizia, riunisce gli altri Enti che avranno un ruolo nella gestione dei rapporti sociali e di servizio sul territorio, per esempio Croce Rossa, ferrovie e società di trasporto pubblico, associazioni di volontariato, ecc.. “Le linee strategiche fondamentali delle misure di sicurezza per la visita in Campania vengono (come in ogni visita del Santo Padre) concordate a Roma tra le delegazione per la sicurezza della Santa Sede e quella del Ministero dell’Interno del Governo italiano”. Ha informato la dottoressa Romano, spiegando nel contempo che le misure di sicurezza che vengono assunte in casi del genere dipendono, in ogni caso, da due variabili fondamentali: l’importanza internazionale del personaggio da tutelare nel corso della visita al territorio, ed il clima di sicurezza sociale vigente, valutati sulla base di notizie riservate in possesso delle forze di polizia. Ne deriva, senza bisogno di ulteriori commenti, che per la visita di Papa Francesco del 21 marzo la città di Pompei è chiamata ad una formidabile prova di sicurezza pubblica anche se, come al solito, non saranno posti ostacoli eccessivi alla libertà di circolazione dei pellegrini. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2