A cura della Redazione
Nasce a Torre Annunziata il consorzio Terre di Oplontis. Più di quaranta imprenditori e commercianti della città si sono consociati con l’obiettivo di imprimere di contrastare la crisi economica dilagante che attanaglia il territorio. «L’idea è stata partorita già nel 2012 - spiega il dott. Sergio Spagnuolo, presidente del neonato Consorzio e titolare della farmacia Del Leone di corso Vittorio Emanuele III - insieme ad un gruppo di amici ed imprenditori locali: l’architetto Michele Cuomo, Vincenzo Setaro, Vincenzo Termolino e Ciro Guida. Nonostante le tante difficoltà che si incontrano nello svolgere un’attività economica a Torre Annunziata, decidemmo di continuare ad investire per il bene della città. E così pensammo al Consorzio». Un espediente giuridico propedeutico al vero obiettivo degli imprenditori, ovvero la creazione del Centro Commerciale Naturale a Torre Annunziata. Difatti, il Consorzio Terre di Oplontis ha come scopo proprio quello di promuoverlo nelle aree della città comprese nella Zona Franca Urbana. Ben presto, ci sono state sempre più adesioni. Ad oggi, il Consorzio può contare su quaranta consociati ed altri sono pronti a raccogliere la sfida. Tra di loro ci sono sia imrenditori che piccoli commercianti con i loro negozi e botteghe. Solo per citarne alcuni, troviamo il Pastificio Setaro, il gruppo Ben Gest (proprietario del megastore Benetton di corso Umberto I, diverse farmacie, Vapoforno, oltre a negozi di generi alimentari e perdino parrucchieri. «Il Centro Commerciale Naturale - prosegue Spagnuolo - consente di offrire servizi particolari ai cittadini-clienti, come ad esempio parcheggi, sconti, promozioni di vendita. In pratica, acquistando prodotti presso un nostro consociato, sarà possibile usufruire di sconti nell’acquisto di beni venduti da altri consociati». Una sorta di meccanismo di vantaggi incrociati che mira a stimolare i consumi. «Abbiamo anche depositato il marchio del Consorzio - dichiara il presidente Spagnuolo - ed ora attendiamo solo il via libera dal Comune per ottenere il riconoscimento ufficiale». Non solo benefici, però, per i clienti. Grazie al Consorzio, i consociati potranno spuntare migliori condizioni di acquisto dei materiali e/o dei beni, in virtù di un maggior potere contrattuale dato dalla numerosità degli associati, con conseguenti riduzioni anche dei prezzi al dettaglio. Ma anche ottenere più agevolmente finanziamenti bancari e sgravi fiscali relativi sia alle aziende che ai dipendenti. Un ciclo virtuoso per dare una forte spinta all’economia locale. «Se i pastifici di Torre Annunziata si fossero consorziati cento anni fa, così come stiamo facendo adesso, probabilmente la nostra città sarebbe ancora oggi il cuore dell’Arte bianca nel mondo», ha concluso Spagnuolo. Tra gli scopi del Consorzio, c’è anche quello di sostenere economico ed organizzativamente le azioni di valorizzazione del sito U.N.E.S.C.O. di Oplontis e del complesso della Real Fabbrica d’Armi, anche attraverso la partecipazione in quota societaria, ad associazioni, fondazioni, organismi ed enti di ricerca nazionali ed internazionali che perseguano gli stessi obiettivi. L’idea è stata sposata in pieno dall’Amministrazione comunale di Torre Annunziata, che vede nella nascita del Centro Commerciale Naturale un’ottima opportunità di sviluppo economico. «Entro dieci giorni rilasceremo la documentazione necessaria - spiega l’assessore al Commercio, Carlo Iavarone -. Dopodiché, presenteremo la richiesta formale alla Regione Campania, l’ente autorizzato ad approvare la nascita del Centro Commerciale Naturale. Nel giro di qualche mese contiamo di tramutare in realtà il progetto». Per Iavarone, l’unico modo per combattere la crisi e soprattutto i colossi della Grande Distribuzione sorti nelle vicinanze (Auchan, La Cartiera), che hanno ulteriormente affossato il settore del commercio al dettaglio, è quello di creare sinergie tra gli operatori. «Il potere d’acquisto dei cittadini torresi si è notevolmente ridotto - dichiara l’esponente dell’esecutivo Starita -. Quindi bisognava incidere su quest’aspetto per stimolare i consumi. Ed il Centro Commerciale Naturale, grazie ai vantaggi per i consumatori-clienti, è in grado di incentivare la ripresa. Stiamo lavorando alla creazione di una cosiddetta moneta di conversione, alla stregua dei ticket pasto che vengono elergiti ai lavoratori. Il cliente, con questa moneta “virtuale” ma assimilibaile in tutto e per tutto a quella corrente, farà i suoi acquisti presso i consociati, ricevendo in cambio sconti e vantaggi. Mentre alcune strutture di grandi dimensioni, come ad esempio l’Auchan di Pompei, stanno implodendo, noi invece “inauguriamo” una nuova fase della nostra economia». DOMENICO GAGLIARDI (dal settimanale TorreSette)