A cura della Redazione
Una fogna a cielo aperto. E´ il triste "spettacolo" a cui hanno dovuto assistere i bagnanti nell´ultimo giorno d´estate. Domenica scorsa, infatti, i liquami hanno invaso, ancora una volta, il tratto di arenile compreso tra il Lido Azzurro e l´Oncino. Acque putride e stagnanti sono comparse nei pressi del tunnel fognario situato proprio all´altezza del costone, andate poi a finire in mare. Il tutto tra lo sconcerto delle persone che affollavano la spiaggia. Sul posto si sono recati gli uomini della Capitaneria di Porto, guidati dal Tenente di Vascello Valerio Massimo Acanfora, per capire cosa sia accaduto. Il problema, in realtà, è ben noto da tempo. Già nei mesi scorsi si era assistito a scene del genere, con fiumi di melma e detriti che invadevano quello spicchio di costa del litorale oplontino. Il "troppo pieno" dell´impianto di sollevamento di via Fusco sembra non funzionare correttamente. E così, le acque nere e bianche si mescolano, determinando lo sfocio in mare dei liquami. C´è da capire se, eventualmente, siano stati effettuati allacci illegali alla fogna da parte delle abitazioni di via Gino Alfani e via Caravelli. A pochi metri dal costone, alcune settimane fa, furono scoperti dai tecnici del Comune di Torre Annunziata scarichi abusivi provenienti dal centro "La Tenda". Insomma, l´area sembra essere diventata un porto franco dell´inquinamento ambientale. Giuseppe Oliva, presidente del circolo oplontino "Giancarlo Siani" di Legambiente, da tempo denuncia questa vergognosa situazione. «Vogliamo solo capire da dove provenga questa melma - ha dichiarato -, considerando che in quei giorni non c´è stato alcun temporale. Occorre individuare le responsabilità».