A cura della Redazione
Il Ministro dei Beni Culturali e per il Turismo ha presenziato (giovedì 17 aprile) a Pompei, all´apertura al pubblico di tre domus recentemente restaurate all´interno degli Scavi. Resteranno aperte (entro determinate regole prudenziali) durante le feste di Pasqua e fino alla fine d’aprile. Il Governo italiano per restaurare l’archeologia apre alla collaborazione con i privati sul modello Ercolano, promettendo sgravi fiscali agli imprenditori che intendono contribuire alla salvezza del patrimonio nazionale. Le domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo, e di Trittolemo sono aperte al pubblico dopo un restauro in tempi record con i fondi della soprintendenza di Pompei. La domus di Frontone (regio V, insula IV), nel vicolo di Lucrezio sulla via di Nola, era probabilmente la dimora di un politico come si evince dalle iscrizioni elettorali sulle mura esterne. La casa è un esempio elegante di piccola dimora della prima età imperiale, con un triclinio invernale decorato con affreschi di terzo e di quarto stile raffiguranti figure mitologiche. La domus di Romolo e Remo è in uno dei quartieri più prestigiosi della città antica, vicino al Foro, e il nome è dovuto all’affresco che raffigura la Lupa che allatta i due gemelli fondatori di Roma, andato distrutto a seguito dei bombardamenti americani (che hanno procurato ingenti danni agli scavi di Pompei) alla fine della seconda guerra mondiale. La domus di Trittolemo, di fronte la Basilica, era una sontuosa dimora a due atri e due peristili del II secolo a.C. Con affreschi del IV stile, di cui uno che dà il nome alla casa nel triclinio. Il ministro Franceschini, durante la visita, conferma l’impegno del Governo a restaurare in tempi brevi Pompei: “Il mondo intero ci guarda ma non abbiamo la bacchetta magica”. Ha confermato l´apertura al contributo dei privati per il sito archeologico di Pompei. "E´ evidente che non si sostituirà all´intervento del pubblico, che è determinante, ma può essere di grande aiuto. Vorrei che si superasse un dibattito ideologico assurdo - ha proseguito il ministro - e si creassero le condizioni per una convenzione sul modello di Ercolano". MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2