A cura della Redazione
Il Palazzo è lì, all’uscita dell’autostrada, il primo biglietto da visita che Torre Annunziata offre a chiunque entri in città. Un’opera incompiuta da troppi anni, monumento alla burocrazia giudiziaria che ha ritardato gli appalti e alla povera finanza comunale che adesso è in difficoltà nel pagare chi sta lavorando per completare una struttura indispensabile in un territorio tormentato da emergenze criminali e da un’endemica litigiosità. Il cammino tra i lavori in corso comincia qui, dal Tribunale onnipresente sui tg di tutte le reti tv, e continua con una gimkana che passa attraverso il ponte fantasma di via Sepolcri, un collettore che si appresta finalmente a funzionare (si spera) dopo 20 anni di attesa, una bretella autostradale che è disegnata sulla cartina dei sogni e chi sa quando verrà completata. Non voglio ripetere qui l’elenco delle realizzazioni che tutti vorremmo finalmente toccare, quello l’ha già stilato con passione - proprio sull’ultimo numero di Torresette - Bernardo Mercolino. Quell’infilata di opere non realizzate mette una tristezza infinita, fa sentire il peso degli anni e fa riemergere dalla memoria discorsi, polemiche, anche piccoli scandali che lungo un percorso durato mezzo secolo hanno impedito il completamento di ogni progetto. Quello di cui non si sente la mancanza è invece un’agenda che fissi delle priorità comunicabili a tutti, che indichi delle scadenze per arrivare ad apporre il timbro: fatto su piani ormai ingialliti dal tempo. Di questa assenza di programmazione si sente il peso insopportabile. Il dissesto della finanza locale è un alibi fortissimo ma solo parziale: fissare l’importanza delle cose è il compito degli amministratori. Meglio una piccola opera finita che l’illusione di un disegno faraonico. Aspettando sempre che una buona notizia interrompa questa teoria di illusioni e delusioni, è il momento di fare ordine, di mettere in fila le imprese possibili e di concentrarsi su queste. Provate a ricordare l’ultima grande opera completata? Lo stadio? Anno 1999, con nuovo maquillage qualche anno fa. La prima parte del Tribunale? Sempre anni 90. Più o meno a quel tempo risale anche il casello autostradale di Torre Nord. In cento metri racchiuso il piccolo mondo delle novità nel quale trovano posto anche la ristrutturazione di Palazzo Criscuolo, e più recentemente quella della Villa Comunale. Forse è un po’ poco. Scegliamo un obiettivo e proviamo a centrarlo. Regaliamoci un motivo in più per fare festa. MASSIMO CORCIONE