A cura della Redazione
Come si fa ad augurarsi buone vacanze quando tutto va storto, lo spread sale e l’umore scende di pari passo con il potere d’acquisto dei nostri soldi? Non si può, anzi non si potrebbe, ma si deve, perché senza un po’ di ottimismo tutto crolla. Sarà un agosto caldissimo, ci hanno avvertito gli esperti che tutto sanno e nulla possono fare per evitare le sciagure economiche: siamo condizionati dalle gesta eticamente censurabili di pochi speculatori che possono determinare giornate nere in borsa e abbattimenti deprimenti nelle quotazioni dei titoli azionari. Eppure non possiamo non sperare che venga almeno riconosciuto credito nelle capacità di uscire dalle crisi più nere. Chiedere altri sacrifici è praticamente impossibile, il rischio sarebbe quello di azzerare le spese, e senza consumi non può esserci ripresa. Sarà anche per questo che in giro si avverte un po’ di voglia di vivere un’estate normale, senza grandi viaggi e villeggiature lussuose e con la riscoperta della pizzeria sotto casa e del mare più vicino. A Torre Annunziata, almeno in questo, un piccolo vantaggio sugli altri lo conserviamo. Se i lavori per convogliare le fognature nel depuratore fossero cominciati prima che la bella stagione entrasse ufficialmente in vigore, avremmo anche avuto l’acqua più pulita, un bene dal valore immenso che per decenni abbiamo mortificato con la nostra indifferenza di cittadini troppo remissivi, troppo disposti a subire. La mobilitazione per la chiusura della discesa che porta all’Oncino è un segno che la pazienza è finita, anche se la soluzione al crollo del costone non può essere un’apertura indiscriminata della scalinata che porta al mare. Sarebbe l’ora di sistemarlo quell’angolo suggestivo, creando un percorso di accesso alla spiaggetta che non somigli necessariamente a un sentiero di guerra tra scogli appuntiti e passatoie improvvisate. Ogni pericolo va scongiurato, in nome della salute pubblica qualcosa si potrà pur fare nell’era dei tagli anche alle opere di manutenzione ordinaria? Di ordinario c’è solo la precarietà, l’eterna rincorsa verso accomodamenti provvisori, sistemazioni alla men peggio, tentativi vani per rendere Torre Annunziata una città normale, capace perfino di sopportare il disagio possibile di una zona a traffico limitato. Eppure non possiamo non augurarci buone vacanze. Molto meglio che piangersi addosso. MASSIMO CORCIONE