A cura della Redazione
Occupando il foglio bianco per questa Stanza settimanale, la mia prima tentazione sarebbe stata occuparmi del Savoia, una delle ancore romantiche più salde che mi legano a Torre Annunziata. E’ appena stata promosso in serie D, un traguardo che solo qualche anno fa sembrava lontanissimo, quasi quanto la stagione incantata della serie B, delle partite in diretta sulla tv satellitare. Ma ora il nuovo Savoia è già in piena crisi di crescita, vive in maniera sofferta il passaggio dall’era pionieristica dei quattro amici al bar verso quella dell’organizzazione economica, degli investimenti non più affidabili al sacrificio personale, della programmazione ragionata e dispendiosa. Avrei avuto voglia di chiedere a gran voce che non venga sprecata questa occasione costruita sull’entusiasmo e sulla passione, che si eviti ogni ritorno a un passato recente assolutamente dimenticabile, che chiunque si proclami tifoso rinunci a eccessi sinceramente deprecabili. E resto convinto della validità di tutti gli argomenti che ho sommariamente elencato, per cui comunque rinnovo l’invito a scongiurare il pericolo che tanta fatica venga dispersa in un’estate. Ma nella classifica delle priorità il pallone non può essere al primo posto, soprattutto se viviamo tempi come questi, di grandissima precarietà. E il sindaco Starita non può trovarsi il Savoia al primo posto dell’agenda per il suo secondo quinquennio appena cominciato. Deve ancora formare una Giunta che sia la più forte possibile, deve scegliere collaboratori di primissimo piano e di straordinaria efficienza, deve legittimare la promessa fatta al momento della conferma: essere il Sindaco di tutti. Il primo atto sarà fronteggiare una nuova/vecchia emergenza: quella dei rifiuti. La chiusura della discarica Sari – ormai giunta al limite della capacità di raccolta – costringerà il Comune a ricorrere agli altri luoghi di smaltimento, sovraccaricando quelle strutture già allo stremo. Sull’opportunità di chiudere il bacino sistemato alle pendici del Vesuvio non credo esistano dubbi, la battaglia condotta dalle mamme vulcaniche è stata sacrosanta nei principi che l’hanno generata, ma è altrettanto drammatica la situazione che ne deriva per i 17 paesi dell’area rossa finora ammessi a utilizzarla. Ho letto della preoccupazione del Sindaco, che ha prefigurato realisticamente un quadro possibile di disservizio al quale dovrà comunque cercare di porre rimedio. Un aiuto in parte verrà a lui e a noi dal dato sulla sensibilissima riduzione dei rifiuti prodotti. Essere risaliti lungo quella classifica virtuosa vale ancora più della promozione ottenuta nel calcio. Per Torre Annunziata e per il Savoia l’importante è non perdere punti. Un’altra rimonta sarebbe difficilissima. MASSIMO CORCIONE