A cura della Redazione

Pubblichiamo di seguito la replica dell'assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata, Imma Alfano, alla riflessione del'ex dipendente comunale Salvatore Solimeno, ed attuale sindacalista, sulla questione dell'Identità cutlurale e cittadina.

Rispondo con piacere all’invito di questo giornale, che attraverso un articolo di un cittadino solleva un argomento interessante: quello dell’identità. Lo fa partendo dall’istituzione dell’omonimo museo, da noi creato a Palazzo Criscuolo. Cominciamo dall’inizio, ovvero l’esistenza stessa del museo.

Spiace che un tale corposo intervento sia stato prodotto non per evidenziare la nascita di un (sebbene perfettibile) museo. Per sottolineare la comparsa di un (sebbene piccolo e senza grandi pretese) polo di custodia e di divulgazione culturale. Laddove c’erano uffici comunali, ci sono adesso preziosissimi reperti archeologici, pupi d’epoca, armi antiche. Qualunque presidio culturale è un seme che si pianta sul territorio, che può dare solo buoni frutti. Nella progressiva desertificazione culturale che interessa il nostro territorio, abbiamo invertito la tendenza. Abbiamo fatto nascere dal nulla un museo, in un palazzo storico, in un luogo punteggiato di saracinesche abbassate, di fronte ad una stazione chiusa. Abbiamo cominciato anche da qui.

Dopo che l’Amministrazione di cui faccio parte ha, tra le altre cose, contribuito a smantellare fino ad allora intoccabili luoghi della camorra, ha avviato importanti progetti di risanamento urbano con il recupero delle Arcate Borboniche e di Villa Parnaso, ha istituito presso la sede comunale l’Osservatorio per la Legalità, dopo tutto questo il Museo dell’Identità, nell’ottica di un risanamento globale della città, resta un fondamentale presidio culturale. Un argine, un esempio, una possibilità.

L’IdentitàChiedete cos’è l’identità. Viene da chiedersi qual era l’identità di Torre Annunziata negli anni ’80. O negli anni '70. Meglio sorvolare, e andare ancora più indietro nel tempo. All’epoca d’oro dell’arte bianca, della pesca e del turismo. O ancora più indietro, ai tempi testimoniati dai nostri scavi archeologici. Ogni epoca è sedimentata nel nostro DNA, siamo il prodotto di millenni di storia. La nostra Identità, a mio parere, è innanzitutto tra le aiuole e gli affreschi della Villa di Poppea. Nella storia prestigiosa della Real Fabbrica d’Armi. Nella tradizione dei burattini e dei pupi. Ancora, è tra gli essiccatoi e le trafile delle nostre fabbriche di pasta, nei nostri pescherecci. E ha il sapore della salsedine e della lava.

Questa è, per noi, la nostra identità. E continueremo ad aggiungere pezzi alla sua rappresentazione a Palazzo Criscuolo.

L’Archivio Storico. Un altro esempio di ciò che andrà ad arricchire le collezioni esposte al Palazzo. Di certo non ci era sfuggito il suo grande valore storico e documentale, e proprio la sua vastità e importanza ci richiede un impegno specifico e particolarmente accurato.

L’attenzione ai bambini. Con colpevoli ritardi, indubbie mancanze e tanto lavoro amministrativo abbiamo aperto l’asilo nido. Adesso le mamme hanno per i loro bimbi a disposizione bei locali e una sala giochi; certo, anche questo non basta, ma l’abbiamo aperto, e ne sono fiera. Detto ciò, siamo sempre a disposizione di uno stimolante dibattito giornalistico, e ancora di più a confrontarci con quelle che il cittadino, nella sua riflessione, definisce ‘persone di cultura della nostra città’. Ci sono e svolgono meritorie iniziative, che siamo sempre pronti a supportare.

Infine, nel ribadire che le critiche sono sempre ben accolte, spiace evidenziare che le stesse vangano poste solo ora; un tempismo singolare che qualcuno, di certo in malafede, potrebbe equivocare, associandole all’imminente appuntamento elettorale.

arch. Imma Alfano

Assessora alla Cultura Città di Torre Annunziata