A cura della Redazione

Educare alla giustizia, corruzione, legalità: di questo e altro ha parlato da Don Luigi Merola alla presentazione del suo libro “La Camorra Bianca” presso il Liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata. A sorpresa, introdotto dal dirigente Benito Capossela, presente anche il nuotatore torrese Salvatore Cimmino. «Tematiche come camorra, disabilità e ambiente hanno tante associazioni. Esse si intrecciano. Tutti insieme esaltiamo quel valore spesso ombrato, ovvero il Bene Comune. Per farlo, però, dobbiamo abbattere le barriere, ma prima di quelle fisiche, i nostri steccati morali!».

Inizia l’evento con la parola a Don Luigi Merola che, con un linguaggio molto diretto e schietto, dice: «La scuola non è solo didattica, il male dell’Italia è l’Ignoranza! Troppi personaggi inutili, messi in evidenza alla TV. Noi dobbiamo inginocchiarci solo davanti a Dio, Allah, Geova e a chiunque crediate».  Poi una piccola digressione sull'incidente che lo ha coinvolto: «L’anno scorso mi tolsero la scorta e una persona che mi voleva “bene” mi ha investito con la macchina, ora sono con una gamba e un braccio ricostruiti, ma ancora in piedi!». Papa Francesco come suo modello: «Io seguo le orme di Papa Francesco, il vero sacerdote non sta chiuso in sacrestia, ma esce tra la gente. E ricordate che i sacramenti non si vendono! Io faccio il pescatore di uomini come diceva Gesù».

Sempre Don Luigi affronta discorsi come la droga, il bullismo e dei modelli da seguire perché «quando non c’è un modello, si segue quello sbagliato. Il bullismo esiste perché esiste l’omertà. Le tre scimmiette (non parlo, non vedo, non sento ndr) hanno rovinato l’Italia. C’è bisogno di coerenza data anche dall’alleanza tra docenti e genitori. La camorra - continua - si combatte con il lavoro, la “Camorra Bianca” è rappresentata da colui che con il colletto bianco commette un abuso di potere».

«Riprendiamoci la vita, grazie alla scuola possiamo diventare onesti e indispensabili», spiega ancora il sacerdote.

Quindi viene proietta l’intervista fatta da 100% Brumotti, inviato di Striscia la Notizia che potete vedere qui: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/un-prete-a-bombazza_15504.shtml

Don Luigi Merola conclude parlando del perché abbia voltuo scrivere questo libro. «Nasce per necessità per la nostra Fondazione ('a Voce d''e Creature, ndr) e per essere indipendenti». Infine risponde alle domande dei ragazzi e prima di concludere saluta rivolgendosi proprio agli studenti: «Voi non siete vasi da riempire, ma delle torce da accendere!».

La manifestazione termina dopo che tutti i presenti, compresi il preside Capossela, Cimmino, lo stesso Don Merola, hanno cantato la canzone di Fabrizio Moro “Pensa”.

(Nell'immagine, il preside Capossela con Don Merola)

(foto di Gabriella Fontana)

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