E' morto all'età di 84 anni Tullio De Mauro, docente universitario, ex ministro della Pubblica Istruzione e grande linguista italiano.

De Mauro nacque a Torre Annunziata il 31 marzo 1932.

Vi proponiamo di seguito un articolo scritto per TorreSette dal prof. Salvatore Cardone, con il quale vogliamo ricordare la figura di un torrese che ha rappresentato un'eccellenza nel panorama culturale del Paese e del mondo.

Quando ho deciso di continuare il mio viaggio tra i “torresi nel mondo” con Tullio De Mauro, non immaginavo minimamente di trovarmi di fronte ad un personaggio così poliedrico e ad una mole di notizie su di lui così imponente. Ed è stato difficile riassumere in questo articolo la sua straordinaria carriera di uomo di cultura ma anche di uomo politico.

Nato il 31 marzo 1932 a Torre Annunziata, Tullio De Mauro ha frequentato le scuole sia a Napoli che a Roma, città quest’'ultima dove si è laureato in Lettere Classiche, dove risiede e nella cui università “La Sapienza” è stato professore ordinario di Linguistica Generale.

La sua carriera universitaria, però, dopo un periodo di volontariato, iniziò ufficialmente nel ‘1958 a Napoli, presso l’'Istituto Orientale, dove fu nominato assistente ordinario di Glottologia. Tre anni dopo divenne professore incaricato di Filosofia del Linguaggio nell'’università di Roma, mentre nel ‘'67 risultò vincitore del concorso di Linguistica Generale che insegnò, insieme a Filologia Germanica, come professore ordinario, presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Palermo.

Nel ‘'70 fu professore ordinario di Glottologia presso la facoltà di lettere dell’'università di Salerno; quattro anni dopo, e per oltre vent’'anni, è stato professore ordinario di Filosofia del Linguaggio presso “La Sapienza” di Roma, dove dal '‘96 ha insegnato Linguistica Generale.

La sua prestigiosa carriera universitaria è stata sempre affiancata da un'’impressionante produzione scritta. Ha pubblicato ricerche di linguistica indoeuropea, storia linguistica italiana, semantica, lessicologia, sintassi greca, filosofia del linguaggio, educazione linguistica e su diverse problematiche della scuola.

Tullio De Mauro è soprattutto autore di molti volumi, tra cui “Storia linguistica dell’'Italia Unita”, “L’'Italia delle Italie”, alcuni dizionari della lingua italiana e “La fabbrica delle parole” nel 2005. E'’ stato, poi, redattore di diverse riviste, tra cui “L’'Architettura. Cronaca e storia” e ha diretto per il Mulino e per gli Editori Riuniti alcune collane.

Ha collaborato con giornali quali “Paese Sera”, “L’'Unità”, “La Stampa”, “La Repubblica”, “Il Manifesto”, “Il Sole 24 ore”, “Il Mattino” e con settimanali come “Il Mondo” e “L'’Espresso”.

Ha collaborato persino a trasmissioni radiofoniche e televisive, sia della Rai che della Radiotelevisione della Svizzera Italiana. Ha tenuto conferenze e seminari oltre che nelle più importanti università italiane ed europee anche in Asia (Giappone e Cina), in Canada, negli Stati Uniti, in Brasile, Cile e Argentina.

Ma De Mauro si è interessato anche dei cosiddetti “diversi” e degli emarginati dalla cultura, in quanto rappresentante delle università nel comitato scientifico dell'’Ente Nazionale Sordomuti. E' stato membro sia del comitato promotore del centro studi sugli Zingari che dell’'UNLA, l’'Unione Nazionale per la Lotta contro l’'Analfabetismo, oltre che essere stato nominato presidente onorario della società di linguistica albanese.

Molti anche i riconoscimenti ottenuti: Gran Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica, premio della Presidenza della Repubblica da parte dell'’Accademia Nazionale dei Lincei, Doctor honoris causa dell'’Ecole Normale Supérieure di Lione e l'’università di Waseda, a Tokyo, gli ha conferito l’'Honorary Doctorate, riservato solo ad eminenti personalità.

Era presidente della Fondazione Bellonci, che organizza il famoso premio Strega.

De Mauro, oltre che essere un grande uomo di cultura, è stato anche un politico eccellente. Consigliere regionale del Lazio, eletto come indipendente nelle liste del Pci, dal ‘75 all’'80, è stato assessore alla Cultura nel ‘'76-’'77 e da aprile del 2000 al giugno 2001 Ministro della Pubblica Istruzione del governo Amato.

Ma De Mauro ha vissuto, nel 1970, una tragedia familiare. Il fratello maggiore Mauro, giornalista de “L’'Ora” di Palermo, vittima di “lupara bianca”, fu rapito e ucciso dalla mafia (il suo corpo non è mai stato ritrovato). Stava indagando sulla morte del presidente dell’'Eni Enrico Mattei, per incarico ricevuto dal regista Francesco Rosi che lavorava ad un film sullo stesso Mattei.

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