A cura della Redazione

Rabbia, indignazione, riflessione, rivoluzione mancata e speranza. Queste sono le parole chiave che descrivono il libro di Paolo Miggiano "Ali spezzate - Annalisa Durante. Morire a Forcella a quattordici anni", presentato lunedì 26 ottobre al ristorante 'a Purtecella di Torre Annunziata.

Un libro che deve essere uno schiaffo alla borghesia napoletana, deve far indignare e “incazzare”. Quest’ultima parola viene usata spesso dall’autore perché vuole esprimere il senso di rabbia che si prova di fronte a vittime innocenti della camorra, ancor più se giovani come Annalisa, uccisa il 27 marzo 2004 dyurante una sparatoria a Forcella. La sensazione è quella di essere impotenti e abbandonati, soprattutto dallo Stato. La vita di una quattordicenne di Forcella spezzata perché si trovava lì al momento sbagliato, nel posto sbagliato. La speranza del padre di Annalisa, Giannino Durante, che gestisce una biblioteca in memoria della figlia battendosi per un futuro diverso per il suo quartiere, fatto di cultura, legalità, crescita, sviluppo e occasioni per i giovani. 

Questa e altre storie di vittime innocenti raccontate non per far commuovere, ma per svegliare le coscienze di chi guarda dall’altro lato.

Miggiano, esponente di rilievo della Fondazione Polis di Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo, ha presentato il suo libro insieme a Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo (ucciso il 31 dicembre 2007) e con Luciana di Mauro e Veronica Montanino, moglie e figlia di Gaetano Montanino (ucciso il 4 agosto 2009). Dopo un book trailer proiettato in sala, l’autore spiega e racconta alcuni capitoli. Un libro pieno di domande rivolte alle istituzioni. Alcune frasi sono lette con emozione da Veronica Montanino, che potrebbe prendere parte al futuro film sul libro voluto dallo stesso Paolo Miggiano. I diritti d’autore sono stati donati al padre di Annalisa, Giannino Durante.

Tra i tanti presenti vi erano il sindaco di Torre Annunziata, Giosué Starita, l’assessore alla Cultura Antonio Irlando, l'ex magistrato e referente cittadino di Libera, Michele Del Gaudio, il dirigente scolastico del Liceo "Pitagora-Croce", Benito Capossela accompagnato da alcuni studenti, il presidente dell’Associazione “Torresi nel mondo” Oscar Guidone e mons. Raffaele Russo, parroco rettore della Basilica di Maria SS. della Neve.

«Il sorriso è la forma giusta per contrastare questi drammi», ha afferma il sindaco Starita, incoraggiando a non piangersi addosso e invitando a lottare con grinta. Del Gaudio “intervista” gli studenti del Liceo "Pitagora-Croce" sulle loro impressioni e emozioni. 

«Facciamo la nostra parte, non facciamoci i fatti nostri», queste invece le parole di mons. Russo.

«Annalisa Durante è il tema centrale del libro, all’interno c’è un analisi di quello che è successo prima e dopo l'omicidio di Annalisa - ha spiegato Miggiano -. È un tentativo di mettere insieme la storia e di superare i luoghi comuni come il fatto che sia stata usata come scudo oppure che sia stata uccisa per caso. Per caso non succede mai nulla. Queste vicende capitano perché lo Stato è assente. Nel libro sono elencati i nomi di chi si è impegnato e di chi ha voltato le spalle. Mariarosaria Valliano, uccisa trent’anni fa, Antonio Armena di 11 anni, colpito alla testa, Nunzio Pandolfi, 2 anni, ucciso perché colpevole di trovarsi in braccio all’obiettivo dei killer in quel momento, Claudio Taglialatela, ucciso per un telefonino. Solo in Campania sono morti 350 innocenti, di cui 25 sono bambini. Questo è il libro delle rivoluzioni mancate, delle promesse non mantenute. Chi e cosa poteva diventare Annalisa Durante? - conclude Miggiano -. Non si sa, perché qualcuno le ha spezzato le ali».

A conclusione della presentazione si è passati alla degustazione dei prodotti e dei vini provenienti dalle terre confiscate alle mafie.