«L’evento principale delle manifestazioni relative alla ricorrenza della festività del prossimo 22 ottobre, sarà rappresentato dalla mostra dei reperti archeologici di Oplonti». Così esordisce nella sua intervista rilasciata al nostro giornale, l’assessore alla Cultura del Comue di Torre Anunziata, l’architetto Antonio Irlando.

Dove si svolgerà, e per quanto tempo, la mostra?

«Palazzo Criscuolo diventerà una sede museale temporanea, dove saranno esposti reperti mai visti del nostro sito archeologico nel periodo da ottobre a dicembre, incluse le festività natalizie. L’iniziativa ha un titolo provvisorio, che spero sia quello definitivo: “Oplontis: il fascino e la bellezza”».
Quali saranno i tesori che i visitatori potranno ammirare?
«Centauri e centauresse, la statua della dea Nike, il Fanciullo con l’Oca, la Venere che si slaccia il sandalo, bassorilievi in terracotta, i pezzi più significativi dei famosi Ori di Oplonti, oltre a lucerne, arredo tavola e persino trucco per le donne. Tutti reperti che ornavano la Villa di Poppea e quella di Lucius Crassius Tertius».

Con quali fondi sarà allestita la mostra?

«Il Comune ha vinto un bando della Regione Campania ed il nostro è il primo progetto in graduatoria per la provincia di Napoli. Avremo un finanziamento di 200 mila euro e altri 30 saranno a carico dello stesso Comune».

Quali gli Enti istituzionali coinvolti?

«Oltre al Comune di Torre Annunziata ed alla Soprintendenza archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia, che è nostra partner, come specificato nel protocollo d’intesa, ci sono la Regione Campania, l’UNESCO ed il Ministero dei Beni culturali. A tal proposito, abbiamo invitato anche il ministro Dario Franceschini».

Quali obiettivi vi proponete?

«Essenzialmente due. Il primo è quello di mostrare ai cittadini torresi lo starordinario patrimonio culturale che abbiamo, perché la conoscenza è la premessa indispensabile per avere consapevolezza del fatto che è necessario investire risorse in questo settore per lo sviluppo di Torre Annunziata. Il secondo è rappresentato dal fatto che questa esposizione temporanea dovrà diventare definitiva».

In che modo?

«Stiamo lavorando contestualmente per definire il passaggio al patrimonio comunale della parte monumentale, la Real Fabbrica d’Armi, e poi altre aree dello Spolettificio allo scopo di allestire un museo permanente dei reperti di Oplontis. Ed anche per ampliare gli Scavi della Villa di Poppea. Lo Spolettificio dovrà diventare la sede di coordinamento del sito UNESCO rappresentato da Pompei, Oplonti ed Ercolano».

Il recupero del nostro patrimonio culturale è limitato solo agli scavi archeologici?

«In questo sistema di valorizzazione del patrimonio comunale, ci sarà posto anche per la conservazione dell’Archivio Storico e per trasformare la Biblioteca “Ernesto Cesàro” in una vera e propria cabina di regìa delle attività di diffusione della cultura, sia come storia locale che come luogo di diffusione delle moderne tecnologie della conoscenza».

Altri progetti in cantiere?

«Intendiamo valorizzare ancora di più il festival “CortoDino” e, a tal proposito, come Amministrazione comunale siamo impegnati a dare un notevole contributo in tale direzione. Inoltre, abbiamo intenzione di varare un progetto di respiro europeo che punti sul valore comunicativo del Cinema. D’altronde,  a Torre Annunziata è nato uno dei più importanti produttori internazionali, Dino De Laurentiis. In tal modo, riusciremo a creare un “ponte” tra la nostra città e quella di La Ciotat, in Francia, con la quale siamo gemellati, e che è conosciuta soprattuto per i fratelli Lumière, gli inventori del Cinema. Infine, è importante cogliere l’opportunità di utilizzare i fondi del PON Cultura europeo, gestiti dal Ministero dei Beni culturali, per valorizzare al massimo il nostro grande patrimonio storico ed archeologico».