A cura della Redazione

Alle nuove generazioni riesce difficile, quasi impossibile, pensare a Torre Annunziata come ad un importante centro industriale, punto di riferimento assoluto per la cosiddetta “arte bianca”, la produzione della pasta.

Eppure c’è stato un tempo in cui i pastifici cittadini erano un vanto per tutta la comunità. Allo stesso modo oggi non riusciamo a vedere nel centro oplontino un luogo di fermenti operai, ma è proprio a Torre Annunziata che nascono alcuni movimenti famosi per la particolare tenacia, per l’ardore con cui difendevano i diritti dei lavoratori. Il 31 agosto del 1903 si verificò quella che il giornale La Propaganda definì come “la strage di Torre Annunziata”. In quell’occasione furono i contadini a scendere in piazza e la loro protesta sfociò nel sangue. I Carabinieri e le Guardie Municipali aprirono il fuoco contro la folla, morirono cinque contadini e quaranta rimasero feriti. Si tratta di uno dei momenti più cruenti della storia della città, eppure di questa strage i torresi non hanno memoria, si era persa nelle nebbie del tempo ed è giusto riportarla alla luce per concederle l’importanza che merita.

Proprio questo è lo scopo di “51 episodi storico giornalistici su Torre Annunziata – dal 1882 al 1972”, opera realizzata a quattro mani da Vincenzo Marasco e Antonio Papa; 51 articoli di giornale grazie ai quali far uscire dall’oblio frammenti spesso fondamentali della storia della nostra città. Attraverso un lavoro certosino di ricerca negli archivi storici di numerosi giornali dell’epoca, locali e non, i due autori hanno potuto ricostruire la vita di una Torre che non c’è più, per scoprire, però, che i problemi di ieri sono spesso gli stessi di oggi.

In una città a vocazione industriale già allora la cittadinanza chiedeva di proteggere l’economia torrese, di diversificare la produzione esclusivamente incentrata sui pastifici. Non era pensabile che l’economia locale potesse dipendere per sempre da un solo prodotto e si chiedevano interventi mirati per agevolare la nascita di nuove realtà industriali. Alla luce dell’attuale situazione produttiva torrese, quel monito lanciato dal settimanale La Via del Popolo ci appare in tutta la sua fondatezza. Allo stesso modo risulta profetico il timore per le sorti della Fabbrica d’armi, lo Spolettificio, la cui scomparsa sembrava ineluttabile, tanto da spingere i torresi a chiedere una sua riconversione per non perdere una risorsa economica così importante. Troviamo, poi, articoli che si scagliano contro la cattiva gestione dello splendido litorale torrese, in particolar modo di Capo Oncino, che avrebbe potuto attirare un enorme numero di turisti se solo fosse stato meglio organizzato. Fa sorridere leggere di come, già all’epoca, ci si lamentasse degli scarsi fondi destinati alla festa del 22 ottobre, nonostante questa attirasse ogni anno moltissime persone.

Un film già visto, spesso il passato non insegna niente e la storia si ripete. Conoscerlo, però, questo passato, può essere già un piccolissimo passo sulla strada della redenzione, riportare a galla la storia ci fa capire da dove veniamo e traccia una via verso il futuro, ovviamente sta a noi percorrerla o meno. L’opera di Marasco e Papa ha il grande merito di far rivivere episodi storicamente fondamentali, ma anche di dare il giusto valore a personaggi che hanno dato lustro a Torre Annunziata di cui, però, non si aveva un ricordo fino ad ora: Giovanna Cifarelli, la prima donna in Italia ad essere nominata Maestra di Banda; il Capitano della Regia Aeronautica Mario Spezzaferri, pilota di aerosiluranti che compì imprese straordinarie nel nord Africa; Rocco Caraviello, partigiano impegnato attivamente nella lotta contro il regime di Mussolini, pagò con la vita le sue idee liberali.

Ma ci sono tanti altri personaggi degni di essere ricordati, così come non mancano episodi minori ma che contribuiscono a restituirci una Torre Annunziata viva e attiva, piena di idee innovative come la prima raccolta punti, una novità assoluta in città, organizzata nel 1915 dalla ditta Crescitelli, famoso laboratorio di pasticceria; oppure ritroviamo intatta, allora come oggi, la passione calcistica, un amore che portò i giornali, nel 1924, a dare grande risalto alla sfida tra il piccolo Savoia e il fortissimo Genoa: Torre Annunziata sfiorò l’impresa di diventare la città campione d’Italia.

“51 episodi storico giornalistici su Torre Annunziata – dal 1882 al 1972” è un mosaico della memoria e ci restituisce una città a tratti sorprendente, ricca e in perenne fermento, che guardava al futuro con una voglia di lottare che oggi si è un po’ persa.

Il libro rappresenta solo una prima raccolta, aspettiamo i lavori successivi per completare la storia cittadina.