A cura della Redazione
Exploit di visite, domenica 3 maggio, a Pompei e negli altri siti archeologici vesuviani. Ancora una volta si accende la polemica sindacale: solo 24 custodi hanno dovuto fronteggiare oltre 33 mila visitatori in un Museo a cielo aperto vasto 66 ettari. Nella giornata era previsto, inoltre, l’ingresso gratuito essendo la prima domenica del mese. Affluenza da capogiro nei siti archeologici vesuviani, boom di ingressi negli scavi di Pompei. Alla fine il bilancio supera ogni previsione a conclusione del lungo ponte dell´arte. Grande successo per i siti archeologici vesuviani (Pompei 33.257 visitatori; Ercolano 4.559 visitatori; Oplonti 1.360 visitatori; Boscoreale 243 visitatori). «Nuovo exploit della “Domenica al Museo” edizione di maggio. I turisti italiani e stranieri hanno preso d´assalto i principali siti archeologici vesuviani, rimasti aperti gratuitamente tutta la giornata. Numeri da capogiro negli scavi di Pompei». La prima notizia è arrivata nel comunicato del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo che ha dato i numeri della undicesima edizione della rassegna. «Si chiude nel migliore dei modi questo lungo ponte della cultura», ha commentato il ministro Dario Franceschini, sottolineando che «di mese in mese cresce il numero dei visitatori che approfittano del biglietto gratuito. Un´operazione importante - ha concluso Franceschini - non solo per i numeri e il turismo ma per il suo aspetto educativo, considerato che riavvicina gli italiani al patrimonio culturale». A "rovinare la festa" ci hanno pensato, però, i sindacati che, con un comunicato a firma Cisl, hanno fatto presente che ad accogliere 33 mila turisti nella prima domenica di maggio erano in servizio appena 24 custodi suddivisi su un parco di oltre 66 ettari. «Si può andare avanti così mettendo a repentaglio un patrimonio culturale tanto importante insieme alla salute dei custodi che lavorano negli Scavi di Pompei?». Si chiedono Antonio Pepe e compagni. La prima domenica di maggio è stata di fuoco per i 24 custodi degli Scavi di Pompei che hanno dovuto garantire la vigilanza del sito in cui sono affluiti oltre 33 mila visitatori. L’Amministrazione degli Scavi di Pompei avrebbe la responsabilità, secondo il sindacato, di non aver spostato personale inattivo (o meno impegnato) da altri siti, o dal personale amministrativo e tecnico. Ne consegue che i 24 custodi hanno dovuto sopperire alla carenza di organico ed all’incapacità organizzativa della Direzione Aziendale degli Scavi di Pompei. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2