A cura della Redazione
Secondo Giovanni Puglisi, presidente della commissione italiana Unesco, l’Italia potrebbe perdere il primato mondiale dei siti (cinquanta) riconosciuti quali patrimonio dell’umanità. «Non escludo un sorpasso della Cina a causa della pessima immagine del Sistema Italia». Avrebbe dichiarato Puglisi, motivando la sua argomentazione anche con le ultime incredibili vicende di Pompei. Puglisi non ha escluso, in un´intervista, la possibilità che la Cina potrebbe superare l’Italia riguardo al numero di siti riconosciuti dall’Unesco “Parrimonio dell’Umanità”. «Ovviamente ci auguriamo che ciò non accada - ha precisato il rappresentante italiano Unesco -, sebbene la somma di notizie negative riguardanti il nostro Paese potrebbe influire sulle scelte dei membri della commissione». Questo è in sintesi il contenuto di un’intervista al presidente della commissione italiana per l’Unesco, intervistato questa mattina (5 gennaio 2015) da Klaus Davi per il programma KlausCondicio. «Siamo ancora, con cinquanta siti, il Paese con il maggior numero di monumenti Unesco - ha ricordato Puglisi -. La Cina segue con quarantasette, il sorpasso non è da escludere», ha concluso, precisando che «la vicenda di Pompei è stata solo l’ultima di una lunga serie di inefficienze, incurie, irresponsabilità, cialtronaggini e pigrizia politica. Un cocktail micidiale che colpisce gli italiani per bene». La colpa per l’eventuale perdita dell’Italia del lusinghiero primato mondiale sarebbe, quindi, di Pompei? «Non solo - ha spiegato Puglisi -. Vogliamo parlare dell’immagine di Roma? Di mafia capitale? Dei vigili fannulloni? Dei netturbini napoletani? Della ´Ndrangheta nell’Expo? Uno stillicidio di notizie che hanno precipitato nuovamente l’immagine del nostro Paese nella melma più densa». La soluzione che è stata proposta per risollevare l’immagine dell’Italia nel mondo sarebbe una seria legge anticorruzione. Per quanto riguarda Pompei, infine, l’ultima brutta figura è stata la chiusura degli Scavi a Natale e Capodanno. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2