A cura della Redazione
Il sito archeologico di Oplontis ancora un’altra volta viene mortificato dalle scelte della Soprintendenza speciale di Pompei, che lo escludono dagli appuntamenti serali che vedranno aperti, una volta al mese, in tutta Italia, siti culturali e musei più importanti. La scelta del soprintendente, prof. Massimo Osanna, è ricaduta sulle due aree archeologiche di Ercolano e Pompei, in quanto queste ultime risulterebbero, rispetto ad Oplontis, di maggiore fruibilità. E’ inutile dire che tale opzione risulta in totale contrasto con i dati di accesso al sito oplontino registrati durante gli appuntamenti serali de “La notte dei Musei”, promossi nel mese di maggio degli ultimi anni appena trascorsi. Eppure, durante queste serate culturali il sito oplontino, in appena un paio d’ore, ha fatto registrare migliaia di visitatori. Ciò dimostrerebbe l’errata valutazione dei vertici della Soprintendenza, che ancora oggi riserva dei dubbi sull’interesse e le richieste ricadenti sul sito archeologico di Torre Annunziata. Immediatamente si sono levate le proteste del sindaco Giosuè Starita, accompagnate da quelle delle associazioni culturali locali e dei commercianti torresi. In tal modo, replica il primo cittadino, si palesa un ulteriore oltraggio alla nostra città, mortificandola, in quanto un evento del genere sarebbe un’occasione straordinaria per stimolare gli indotti economici e di turismo sul nostro territorio. A conferma di tali benefici, basti prendere in considerazione gli eventi precedenti che hanno visto aperto di notte il nostro sito e che di conseguenza hanno fatto registrare il tutto esaurito presso le aziende ristoratrici dell’area dove esso sorge. Un’autentica manna per la città, sempre più afflitta e assetata di riscatto. Oplontis, ma soprattutto Torre Annunziata, ancora una volta si vede bistrattata da politiche sbagliate o che non vengono programmate per far fronte alle esigenze di rivalsa di un intero territorio. Se poi vogliamo pensare che tale problema sia causato dalla mancanza di personale da impiegare da parte della Soprintendenza, o peggio ancora da diatribe intestine all’Ente, tra direttorio e organi di rappresentanza, ebbene sarebbe il caso di porre delle soluzioni a queste querelle che non fanno altro che danneggiare, poi, una parte dell’immagine di una città già frantumata e quella di un sito archeologico che potrebbe collocarsi tra le meraviglie del mondo. A tuonare è anche il presidente della Pro Loco “Marina del Sole - Torre Annunziata”, avv. Ciro Maresca, il quale si scaglia contro chi fino ad oggi non ha voluto e attuato una politica seria di rivalutazione del sito di via Sepolcri, lasciandolo sempre ai margini e nell’ombra della vicina Pompei. Benché, durante il corso dell’anno, si organizzino giornate che recano al sito valanghe di visitatori, questo non vuol dire che si siano verificati passi importanti per la rivalutazione del contesto culturale. Non è così che si promuove un’area di questo spessore storico e culturale, se non vi è continuità. La Soprintendenza, così facendo, dimostrerebbe la volontà di non promuovere concretamente il nostro sito e, di conseguenza, la nostra città. Su questo aspetto c’è tanto da riflettere. Torre Annunziata ha bisogno di Oplontis. Ogni scelta di valorizzazione del sito non dovrebbe essere fatta motu proprio da parte della Soprintendenza, bensì sarebbe consono affrontarla in collaborazione con la politica locale e coloro che ogni giorno si impegnano per la sua promozione. Ancora una volta si annotano profonde crepe, se non puro disinteresse, tra parti amministratrici che insieme dovrebbero guardare maggiormente al bene del territorio e non solo alle proprie casse e ai rispettivi interessi. VINCENZO MARASCO