A cura della Redazione
L’anno scolastico si è praticamente chiuso, scrutini ed esami sono alle porte. Per i ragazzi dell’ultimo anno siamo alla conclusione di un ciclo che resterà nella memoria per sempre. Non siamo ancora alla notte prima degli esami, ma per gli studenti della quinta siamo ai saluti. Vi proponiamo quello che Dario Ricciardi, il più giovane pubblicista d’Italia, ha indirizzato ai suoi compagni d’avventura del Liceo Pedagogico. Quanti ricordi, quante emozioni, fotografie da scattare, momenti da immortalare. È difficilissimo trovare le parole e gli aggettivi giusti per descrivervi la bellezza e l´intensità di questo quinquennio da liceale, che è e rimarrà senza dubbio il più bello e toccante capitolo della mia vita. Sono stati cinque anni unici, che hanno rappresentato per me un arricchimento e una lezione di vita globale, perché trascorsi in un gruppo classe straordinario, che è sempre stato al mio fianco durante i momenti più difficili di questo percorso. Ciò che ha da sempre caratterizzato la nostra grande famiglia in questi anni, è stata la spensieratezza e la coesione, con cui a mio avviso vanno vissuti questi anni. Non ci siamo mai rinfacciati nulla, anzi quando nasceva una discussione, cercavamo sempre un punto d´incontro per far crollare tutto. Le risate a crepapelle, le battute esilaranti, le prime cotte dell´età, tra cui le bellissime Federica Longobardi e Lucrezia Milito (che non dimenticherò mai) e gli scherzi continui caratterizzavano i nostri momenti liberi: dire addio a questi meravigliosi compagni di viaggio provoca un dolore che neppure il tempo sanerà, perché questi anni non torneranno più. In questo giorno di addio avverto un leggero magone dentro di me, accompagnato da un sottile rivolo di lacrima che scende sul mio viso, pensando: ”Chissà se un domani si ricorderanno di me, io certamente me ne ricorderò sempre”. A tutti voi voglio rivolgere il mio più sentito GRAZIE DI CUORE. DARIO RICCIARDI