A cura della Redazione
C’è tra noi una terra di mezzo dove vivono i migranti… una terra avara, che respinge i suoi figli deprivandoli del nome e della dignità… E’ il tema delle "Culture in fuga... il viaggio dei migranti" che ha scelto di trattare quest’anno Letteratour – festival del racconto e delle narrazioni di viaggio… in viaggio, seconda edizione a cura dell’Istituto Superiore "Francesco Degni" di Torre del Greco diretto dalla prof.ssa Valentina Bia. L’evento, rivolto ad oltre seicento ragazzi delle scuole medie del territorio, è stato ideato da Carola Flauto, scrittrice e docente di lettere del Degni, con la collaborazione creativa degli alunni, dei docenti dell´Istituto, del gruppo teatrale dei Senarteneparte e del Servizio di Mediazione Culturale Regionale YALLA. Il Festival - che si terrà a Torre del Greco presso la sede di via Calastro il 5, il 6 e il 7 febbraio 2014 dalle 8,30 alle 13,30 - è un percorso multimediale e di teatro dell’anima che rievoca il viaggio dei migranti partiti per sfuggire alle guerre e alla povertà per raggiungere - là dove la loro vita non sia spezzata dalla furia del mare - non un luogo accogliente, ma una “terra di mezzo” che non rispetta la loro dignità di persone. Lungo la mostra interattiva, allestita su un intero piano della scuola, i ragazzi vivono la simulazione sonora della tempesta e del naufragio nella stiva della barca, il rilascio delle impronte digitali e delle foto segnaletiche, la sfilza di divieti disumani imposti nei centri temporanei d’accoglienza. Incontrano poi il racconto di una rifugiata scampata al naufragio, la cui storia viene però narrata anche dal punto di vista di una soccorritrice. Sarà poi Plinio il Giovane a ricordare, in un ricreato Orto dei fuggiaschi, un’altra fuga, quella vissuta nel 79 d.C. dai popoli di Ercolano e Pompei. I tanti corpi riemersi dal mare di uomini e donne che hanno colpito la sensibilità di tutti, attraverso la TV, rievocano i Calchi umani riemersi dal sottosuolo delle antiche città sepolte dal Vesuvio.Lo stesso sottosuolo campano che oggi rigurgita veleni tossici. Memorie lontane e storia recente si riallacciano in un’unica narrazione che è raffigurata anche sulle pareti dello spazio- mostra divenute la tela su cui i ragazzi del Degni hanno composto una personale narrazione della contemporaneità, usando come materiali espressivi, le pagine dei quotidiani mescolate agli scarti di oggetti diversi, come stoffe, abiti, scarpe, bagagli. Il tutto per imbastire la trama della vita degli uomini del nostro tempo sommersa dai rifiuti e dal rifiuto all’ascolto reciproco. La tappa finale del viaggio è affidata alla relazione e all’incontro diretto dei ragazzi con i migranti- del centro ascolto campano del progetto Yalla- provenienti da diversi paesi dell’Africa, che narrano il loro viaggio e la loro esperienza di vita attuale nel nostro paese. Il tutto tradotto nei linguaggi dell’arte: scrittura di racconti murali, realizzazione di manufatti, musica e improvvisazioni teatrali, linguaggio filmico e giornalistico. L’obiettivo è dimostrare ai più giovani che l’incontro e il dialogo sono l’unica vera fonte di conoscenza capace di arginare stereotipi e pregiudizi.