A cura della Redazione
La Cultura è l’anima di un popolo. Da tempo il nostro territorio vive ampi fermenti in tal senso. Tali palesi rigenerazioni, legate all’aspetto delle conoscenze della nostra terra, fino ad oggi sono state ampiamente rappresentate dai movimenti associazionistici sorti nella città oplontina, che con la loro tenacia non hanno perso occasione per manifestare l’impegno in una rinascita, anche economica, legata alle potenzialità artistiche di cui è ricca Torre Annunziata. Nel corso del meet up organizzato dal MoVimento 5 Stelle a Pompei, il 17 gennaio scorso, si sono incontrati diverse realtà politiche e associazionistiche dell’intera area vesuviana per discutere del Decreto Cultura emanato dal Governo. Un provvedimento teso alla rivalutazione delle territorialità e degli aspetti artistici-storici-culturali da affiancare a progettualità di recupero e rigenerazione economica locale. In merito, il Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”, fortemente forgiato dalle esperienze sul territorio fatte con il connubio associativo di “GiraOplonti”, ha avuto modo di illustrare ai presenti e al deputato Luigi Gallo, presente all’incontro, progettualità turistiche che possano dare vita ad itinerari specifici atti ad assorbire e coinvolgere gran parte del nostro territorio ed il suo patrimonio culturale. Il discorso è stato collegato anche a quanto stilato ultimamente dagli organi UNESCO per l’estensione di una zona cuscinetto (buffer zone) intorno ai siti dichiarati patrimonio dell’umanità, tra cui gli scavi di Oplontis, e nei quali, di fatto, rientra l’intero centro storico della città di Torre Annunziata. Dopo una prima accorata panoramica sui già ben conosciuti siti archeologici locali, e le problematiche ad essi annesse, il discorso è stato rivolto alle necessità di creare un polo museale oplontino, utile a dare una sede degna alle centinaia di reperti che oggi giacciono rinchiusi nei depositi della Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei. Continuando, insistendo sulla necessità del Museo, il rappresentante del Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”, ha ben evidenziato che la nascita di un polo del genere sarebbe un ampio motore di crescita economica, in quanto si andrebbe a rivalutare in modo positivo un’area della città, oggi in assoluto degrado urbano. Come sede dell’ipotetico “Museo di Oplontis” è stata indicata l’ala vanvitelliana della Real Fabbrica d’Armi, struttura settecentesca di enorme valore storico e artistico ancora legata all’Agenzia della Difesa. L’obiettivo è quello di realizzare itinerari turistici specifici. Alla questione archeologica, poi, si è affiancata quella legata ai tesori d’arte e di storia racchiusi nei luoghi di culto del centro storico cittadino, dove sono presenti, inoltre, antiche testimonianze legate all’epoca feudale. L’intervento a favore della città è stato ampiamente apprezzato dall’onorevole Gallo e dai presenti, che hanno scoperto, almeno per ora con testimonianze orali, quanto di meraviglioso e prezioso conserva un territorio a volte etichettato per ciò che non è. Con ciò si spera di costruire un iter burocratico, ma anche di proposte progettuali, che possa servire a realizzare e modellare un nuovo volto della città, sposando le risorse locali rappresentate dalla cultura, l’arte e anche il mare. VINCENZO MARASCO