A cura della Redazione
Il 25 novembre è stato sottoscritto, presso l’Auditorium degli scavi di Pompei, il protocollo d’intesa per il piano di gestione UNESCO che prevede l´ampliamento della zona "di rispetto" intorno al sito ‘Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata’, e le regole di gestione del territorio che dovranno raccordarsi con il sito stesso secondo le indicazioni dall´organizzazione internazionale. Il protocollo è stato siglato tra il Segretariato Generale del Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, la Direzione Generale per le Antichità, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, la Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, la Regione Campania, la Provincia di Napoli, i comuni di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, Portici, Torre del Greco, Trecase, Boscotrecase, Boscoreale e Castellammare di Stabia. Nello stesso tempo è stato costituito il tavolo di concertazione con la partecipazione del Mibac, della Regione, della Provincia e di tutti i Comuni firmatari del Protocollo, con funzione di coordinamento e confronto tra gli enti interessati, che ha lo scopo di definire un percorso coerente, condiviso e sostenibile di sviluppo del territorio attraverso il completamento del Piano di Gestione. In tal modo la Regione, la Provincia e tutti i Comuni firmatari dell’accordo, insieme alle comunità locali, residenti dentro o in prossimità dell’area Unesco o della sua zona cuscinetto, potranno collaborare con il Ministero a migliorare il Piano di Gestione e concorreranno, ciascuna nell’ambito della propria competenza, a garantire nel tempo l’integrità dei particolari che hanno consentito l’iscrizione del sito nella Lista Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Si tratta di una convenzione che prevede un impegno preciso per le amministrazioni e le comunità che hanno aderito, ma nello stesso tempo comporta il beneficio di partecipare ad un formidabile modello di sviluppo sul piano paesaggistico ed architettonico con riflessi positivi sull’economia della zona. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2