A cura della Redazione
Scrittrice vesuviana. Così amava definirsi Maria Orsini Natale. Il Vesuvio con i suoi profumi, i suoi misteri, la sua imponenza, i suoi silenzi, ha sempre rappresentato uno scenario insopprimibile dove si sono inerpicate le storie sontuosamente raccontate dalla Nostra Signora delle Lettere. E proprio alle pendici del “nostro” vulcano, tra il giallo bagliore delle ginestre in fiore nella suggestiva Villa Califano, l’Istituto Graziani ha voluto realizzare “I cieli della memoria”, evento finale dell’anno scolastico che volge al termine con un omaggio profondo e sentito alla scrittrice torrese scomparsa lo scorso 11 novembre. «Nel percorrere la strada per arrivare a Villa Califano - sostiene Salvatore de Rosa, dirigente scolastico del Graziani - ho guardato ancora una volta in faccia Torre Annunziata, una città che mi ha ammaliato attraverso spiragli, sfumature, segmenti che hanno contribuito tantissimo alla mia crescita. Un progresso interiore che ho trasportato nella mia attività scolastica per allargare sempre più la centralità degli studenti». Il preside spiega perché ha deciso di abbinare il consueto evento che conclude l’anno scolastico con una memoria speciale dedicata a Maria Orsini. «La densità emotiva, espressiva, lo spirito nobile delle opere della Orsini rappresentano uno strumento fondamentale per carpire i segreti della realtà di questo territorio. Si tratta di documenti di alta sensibilità - prosegue de Rosa - dove vengono celebrati i colori, i suoni, i brusii, il calore della vera Torre, consegnando un’immagine “sensistica” della “nostra” città quasi come un quadro di un pittore impressionista che induce a superare la mera barriera visiva dell’opera». L’assessore alla Cultura del comune di Torre Annunziata, Maria Elefante, si accoda al ricordo della scrittrice. «L’immensità delle opere di Maria Orsini meriterebbe uno studio approfondito da parte dei filologi. Mi commuovono - evidenzia la docente universitaria - il suo ricordo, le nostre conversazioni giovanili quando la casa di un altro grandissimo scrittore torrese come Mario Guaraldi, si trasformava in un salotto letterario di spessore culturale sconfinato». Domenico Orsini, nipote della scrittrice, ma anche giornalista, attore, regista e autore teatrale, racconta particolari intimi e inediti del suo rapporto speciale con l’autrice di “Francesca e Nunziata”. «Zia Maria mi solleticava, fin da bambino, con i suoi regali particolari: i libri. Riusciva a suscitare la mia curiosità, a stimolarla. Amava tantissimo parlare ai giovani - sottolinea - e per questo motivo sono grato al dirigente scolastico del Graziani di aver pensato a lei per l’evento di oggi, perché proprio lei voleva fortemente che le nostre radici, la nostra cultura venissero tramandate e non oscurate dal trascorrere del tempo. I suoi pensieri avevano come incipit la memoria, metteva penna su carta con il cuore. E aveva il Vesuvio nell’anima». Salvatore de Rosa conclude l’appuntamento culturale della sua scuola con un annuncio importante: «Il Graziani si farà promotore di un premio letterario, riservato agli studenti, intitolato a Maria Orsini Natale. Un corso di vita nuova per la cultura di Torre Annunziata, un’idea per dilatare i confini della memoria dei “Grandi” evitando, così, alle loro opere un penoso ingresso nell’oblio». GIUSEPPE CHERVINO (dal settimanale TorreSette del 4 giugno 2011) (nella foto panoramica in home page, da sinistra: Salvatore de Rosa e Domenico Orsini; nella foto all´interno: Maria Orsini Natale)