A cura della Redazione
«Vivere i 150 anni dell’Unità d’Italia assaporando, gustando questo storico momento con attenzione e riflessione». Così esordisce il dirigente scolastico dell’Isis “Graziani” di Torre Annunziata, Salvatore de Rosa, alla presentazione della gara enogastronomica organizzata dall’Istituto di via Sepolcri, mercoledì, per celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità. “I profumi della mela annurca nella tradizione territoriale” è il titolo della kermesse ospitata dal “Graziani”, che ha visto la partecipazione di sei scuole della regione che si sono “sfidate” a colpi di ricette incentrate sul tipico frutto campano. Gli allievi hanno preparato gustosi dessert, valutati da una giuria di esperti formata dal presidente dell’Associazione Cuochi di Torre del Greco, Raimondo Di Cristo, dal presidente regionale AMIRA, Giuseppe Di Napoli, dal maitre Vincenzo Longobardi, dal prof. Mario Borrelli e dal dott. Enrico Capossela, e presieduta dal sindaco oplontino, Giosuè Starita e dall´assessore alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Raiola. Attraverso le loro ricette i ragazzi hanno allietato il palato e dato vita ad una gara davvero entusiasmante. Ad accogliere gli ospiti, gli studenti del “Graziani” - indirizzo “Alberghiero”, che hanno preparato un buffet tricolore per commemorare l’evento dei 150 anni della nostra nazione. Il tutto sotto la sapiente guida del dirigente de Rosa e del prof. Michele Lettieri. La giornata, però, non è stata caratterizzata solo dalla gara gastronomica, ma si è sviluppata soprattutto intorno all’importanza della ricorrenza del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. «E’ un evento - ha affermato il prof. de Rosa - che va oltre la reale dimensione temporale. Ci spinge a riflettere, a valutare l’importanza del confronto, ad accogliere le esperienze esterne per farle nostre, a superare le barriere culturali che spesso ci contraddistinguono. La scuola, sotto questo punto di vista, può e deve fare tanto. Per me le aule sono come agorà, luoghi socratici dove si sviluppa la concettualizzazione delle esperienze quotidiane. Il “Graziani” è una scuola che va oltre al suo ruolo prettamente istituzionale. Attraverso il messaggio diffuso da ciò che ha rappresentato, e continua a rappresentare per noi italiani, l’Unità d’Italia è possibile scavalcare determinati confini fino ad assurgere al ruolo di una metafora esistenziale. Essere uniti significa anche accoglienza del “diverso”, delle altre culture». «Oggi celebriamo valori che col tempo, forse, sono andati sbiandendosi - ha sottolineato il primo cittadino -. E’ importante lavorare nelle scuole per inculcare quei valori incarnati nel Risorgimento e che portarono, poi, all’Unità della nazione. Una comunità è tale solo se ha radici comuni, valori e regole condivisi. Il concetto stesso di comunità va sostenuto e difeso, a partire proprio dalla scuola intesa come istituzione e luogo di aggregazione. Dobbiamo sentirci parte del territorio in cui viviamo, aiutarci l’un l’altro. Ecco perché diventa fondamentale, specie nei nostri luoghi, la centralità dello Stato. Occorre sostenere i territori più disagiati per accrescere il sentimento di comunità nazionale». A prendere la parola è stato, poi, il prof. Biagio Passaro, docente dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Pescara. Davvero interessante la sua lezione sugli aspetti economici del Risorgimento italiano. Lo storico ha illustrato i vari passaggi che hanno caratterizzato la nostra economia dagli anni precedenti fino a quelli successivi all’Unità d’Italia. Una giornata, quella trascorsa al “Graziani”, piacevole. In cui si sono mischiate cultura e cucina. Un esempio egregio di come si faccia scuola in alcune realtà di Torre Annunziata, dove oltre ad apprendere le didascaliche nozioni, si impartiscono agli studenti i reali valori dell’esistenza umana. DOMENICO GAGLIARDI (Dal settimanale TorreSette del 18 marzo 2011)