A cura della Redazione
Robert Schumann è forse l’espressione più alta del pensiero musicale romantico. La sua stessa esistenza, attraversata dall’irrequietezza del vivere, dal vagheggiamento della morte e dal tormento della follia, sino all’estremo gesto autodistruttivo di un fallito suicidio, è dominata dalla Sehnsucht. Si tratta di un termine tipico del romanticismo tedesco che sta ad indicare uno struggimento dell’animo, il tendere a qualcosa di indefinito ed inattingibile, una sorta di desiderio del desiderio che caratterizza gli intellettuali ed artisti romantici di maggiore sensibilità. E’ con queste note introduttive, accompagnate da dati ed eventi biografici, che il professor Antonio Tommaso Cirillo, appassionato musicologo, ha tracciato un chiaro ed essenziale profilo del grande musicista germanico del quale ricorre in questi giorni il bicentenario della nascita. Una ricorrenza che la Comunità Evangelica Luterana di Torre Annunziata ha voluto celebrare, unica sul territorio, inserendola nel quadro delle varie manifestazioni culturali che da tempo sta offrendo alla città, tra cui spiccano i concerti per le celebrazioni di Mendelson e Chopin. Il pubblico, accorso ancora una volta numeroso, è la dimostrazione di quanto siano apprezzati questi eventi e dell’ amore che c’è in giro per la musica e per le manifestazioni artistiche in genere. A precedere la prolusione del professor Cirillo il saluto del vicepresidente della comunità, dottor Gaetano Marullo, il quale ha sottolineato il profondo legame tra musica e spirito religioso, in particolare nella liturgia luterana e ricordato che manifestazioni del genere sono possibili soprattutto grazie al contributo dell’otto per mille che cittadini non solo protestanti, destinano alla Chiesa luterana. Poi è stato lasciato il meritato ed atteso spazio alla musica di Schumann ed al “parlar per suoni” della pianista Rita Della Ragione, la cui trascinante abilità concertistica è ben nota agli affezionati. A lei è toccata, in qualità di solista, l’apertura del concerto e ha deciso di farlo eseguendo l’opera 12 per pianoforte, che già nei titoli che ne identificano le varie parti, “La sera”, “Slancio”, “Nella notte”, “Sogno e agitazione”, appare come un chiaro manifesto programmatico della cultura romantica e delle visioni e tensioni a quest’ultima sottese. Quando alla Della Ragione si è unito il clarinettista di fama internazionale Giuseppe Carannante, noto anche come direttore d’orchestra e compositore, la fusione tra i due strumenti è stata naturale, fluida ed è stato possibile cogliere le non facili sonorità di Schumann nella loro ricca e tormentata complessità. L’argentina voce soprano di Antonietta Caggiano, che si avvia a diventare una cantante davvero raffinata e matura, ha dato corpo ad alcuni tra i leader più belli di Schumann e della tradizione liederistica germanica in genere. A fine concerto gli applausi risuonati nell’abbagliante bianco della chiesa, sono il segnale della soddisfazione del pubblico. Considerato il successo riscosso, questa dei concerti commemorativi sarà senz’altro un’occasione da riproporre ancora ad un pubblico che, attraverso la musica, ha scoperto e riconosciuto una comunità sorella nella fede e nella condivisione dello spirito ecumenico. EMANUELE SOFFITTO (dal settimanale TorreSette del 11 giugno 2010)