A cura della Redazione
La vera musica, quella non effimera, la sola capace di resistere ai tempi ed ai volubili ed instabili equilibri dei gusti e delle mode, ritorna ad echeggiare tra le pareti amiche del Circolo Professionisti e Artisti della nostra città. Il miracolo si compie grazie a “Pentagramma Oplontino”, rassegna di musica classica fortemente voluta dai soci e dal presidente del sodalizio torrese, Antonio Manzo. Indubbiamente due anni sono pochi per incominciare a parlare di tradizione, ma già considerevoli se si analizzano i gravi problemi che la città vive. In questo progressivo ed al momento irreversibile sgretolarsi di ricordi, memorie condivise, luoghi dell’anima, cui pensavamo come a beni di cui mai niente e nessuno ci avrebbe privato, niente appare più durevole e stabile. «Il nostro Circolo - sottolinea il presidente Antonio Manzo - con questa tipologia di iniziative, insiste nell’intento di proporsi come importante punto di riferimento della promozione culturale in città». Ci vuole coraggio in una città come la nostra a proporre eventi culturali che non abbiano il carattere dell’occasionalità, dello spontaneismo fine a se stesso, ma siano organicamente progettati e costruiti per resistere al tempo e porsi come consolidata tradizione. “Pentagramma Oplontino”, per la nobiltà degli intenti e la qualità del programma, sembra essere sulla buona strada. Una prima conferma è arrivata nella serata inaugurale di sabato scorso, felicemente caratterizzata dalla raffinata compostezza vocale del soprano Maria Antonietta Caggiano, accompagnata al pianoforte dal maestro Pasquale Russo. Perfetta l’identità, la fusione, tra l’esile ed elegante figura della cantante e la luminosità, la dolcezza, il nitore della sua voce. Un programma decisamente coinvolgente il suo, capace di toccare i cuori, accendere ricordi. Un incontro felice che ha spaziato, grazie alle capacità virtuosistiche della cantante ed alle indubbie capacità esecutive del pianista, da autori della tradizione classica e colta come Paisiello e Brahms, a compositori contemporanei come Arlen e Bernstein, autori di brani famosi come Over the rainbow e delle musiche di West Side Story. Immancabili e sempre struggenti le canzoni classiche napoletane, degno epilogo di una serata davvero speciale. Prossimo appuntamento il 12 dicembre con la chitarra di Maurizio Di Fulvio. E. M. BORRELLI dal settimanale TorreSette del 27 novembre 2009