A cura della Redazione
Torresi nel Mondo: De Mauro, la "fabbrica" delle parole Quando ho deciso di continuare il mio viaggio tra i “torresi nel mondo” con Tullio De Mauro, non immaginavo minimamente di trovarmi di fronte ad un personaggio così poliedrico e ad una mole di notizie su di lui così imponente. Ed è stato difficile riassumere in questo articolo la sua straordinaria carriera di uomo di cultura ma anche di uomo politico. Nato il 31 marzo 1932 a Torre Annunziata, Tullio De Mauro ha frequentato le scuole sia a Napoli che a Roma, città quest’ultima dove si è laureato in Lettere Classiche, dove risiede e nella cui università “La Sapienza” è professore ordinario di Linguistica Generale. La sua carriera universitaria, però, dopo un periodo di volontariato, iniziò ufficialmente nel ‘58 a Napoli, presso l’Istituto Orientale, dove fu nominato assistente ordinario di Glottologia. Tre anni dopo divenne professore incaricato di Filosofia del Linguaggio nell’università di Roma, mentre nel ‘67 risultò vincitore del concorso di Linguistica Generale che insegnò, insieme a Filologia Germanica, come professore ordinario, presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Palermo. Nel ‘70 fu professore ordinario di Glottologia presso la facoltà di lettere dell’università di Salerno; quattro anni dopo, e per oltre vent’anni, è stato professore ordinario di Filosofia del Linguaggio presso “La Sapienza” di Roma, dove dal ‘96 insegna Linguistica Generale. La sua prestigiosa carriera universitaria è stata sempre affiancata da un’impressionante produzione scritta. Ha pubblicato ricerche di linguistica indoeuropea, storia linguistica italiana, semantica, lessicologia, sintassi greca, filosofia del linguaggio, educazione linguistica e su diverse problematiche della scuola. A tal proposito è intervenuto, appena due settimane fa, in un’intervista concessa al Corriere della Sera, sulle classi differenziate per alunni stranieri definendole “una sciocchezza” e spiegando che “le ricerche condotte nel mondo dicono che più le classi sono eterogenee e migliori sono i risultati degli alunni; tanto è vero che in Francia se in una scuola si verificano differenze troppo marcate, rimescolano apposta le classi a inizio anno”. Tullio De Mauro è soprattutto autore di molti volumi, tra cui “Storia linguistica dell’Italia Unita”, “L’Italia delle Italie”, alcuni dizionari della lingua italiana e “La fabbrica delle parole” nel 2005. E’ stato, poi, redattore di diverse riviste, tra cui “L’Architettura. Cronaca e storia” e ha diretto per il Mulino e per gli Editori Riuniti alcune collane. Ha collaborato e collabora a giornali quali “Paese Sera”, “L’Unità”, “La Stampa”, “La Repubblica”, “Il Manifesto”, “Il Sole 24 ore”, “Il Mattino” e a settimanali come “Il Mondo” e “L’Espresso”. Ha collaborato persino a trasmissioni radiofoniche e televisive, sia della Rai che della Radiotelevisione della Svizzera Italiana. Ha tenuto conferenze e seminari oltre che nelle più importanti università italiane ed europee anche in Asia (Giappone e Cina), in Canada, negli Stati Uniti, in Brasile, Cile e Argentina. Ma De Mauro si è interessato anche dei cosiddetti “diversi” e degli emarginati dalla cultura, in quanto è rappresentante delle università nel comitato scientifico dell’Ente Nazionale Sordomuti, è membro sia del comitato promotore del centro studi sugli Zingari che dell’UNLA, l’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo, oltre che essere stato nominato presidente onorario della società di linguistica albanese. Molti anche i riconoscimenti ottenuti: Gran Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica, premio della Presidenza della Repubblica da parte dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Doctor honoris causa dell’Ecole Normale Supérieure di Lione e, nell’aprile scorso, l’università di Waseda, a Tokio, gli ha conferito l’Honorary Doctorate, riservato solo ad eminenti personalità. In occasione del suo settantesimo compleanno gli è stato donato il volume “Tullio De Mauro: una storia linguistica” edito da Laterza (Bari). De Mauro, oltre che essere un grande uomo di cultura, è stato anche un politico eccellente. Consigliere regionale del Lazio, eletto come indipendente nelle liste del Pci, dal ‘75 all’80, è stato assessore alla Cultura nel ‘76-’77 e da aprile del 2000 al giugno 2001 Ministro della Pubblica Istruzione del governo Amato. Ma De Mauro ha vissuto, trentotto anni fa, nel 1970, una tragedia familiare. Il fratello maggiore Mauro, giornalista de “L’Ora” di Palermo, vittima di “lupara bianca”, fu rapito e ucciso dalla mafia (il suo corpo non è mai stato ritrovato). Stava indagando sulla morte del presidente dell’Eni Enrico Mattei, per incarico ricevuto dal regista Francesco Rosi che lavorava ad un film sullo stesso Mattei. SALVATORE CARDONE