A cura della Redazione
Antonio Carlos Jobim, Chick Corea, Pino Daniele, Lennon e McCartney. Sono alcuni degli illustri compagni di viaggio scelti da Nico Moretto. Un percorso musicale virtuoso che l’eclettico chitarrista (di origini salernitane, ma che consideriamo torrese a tutti gli effetti) ha intrapreso da anni insieme al bassista Daniele Nava e al batterista Mauro Vanacore. Un trio collaudato che affascina per la sobrietà dei suoni, l’originalità degli arrangiamenti e la profondità della ricerca. Moretto riesce ad immergerti in una “Sicily” (Daniele) solare e malinconica, vibrante quanto riflessiva. Così come ti avvolge con una versione singolare e suggestiva di “A Felicidade” (Jobim). La scuola latinoamericana emerge preponderante nelle esecuzioni dell’ensemble. Una matrice brasileira che consente di coniugare anche incontri molto ravvicinati con il jazz e, perché no, qualche spruzzata qua e là di soul e funky. Al Circolo Professionisti e Artisti il Nico Moretto New Latin Trio ha ipnotizzato i presenti con una performance di eccellente livello musicale favorita da un’atmosfera di intima complicità creatasi con il pubblico. Nico Moretto si distingue per l’adozione di ritmiche e melodie tipiche della scuola dei chitarristi di stampo brasiliano, rese speciali da una tecnica atipica dovuta all’assenza del plettro. “Possono considerarsi miei maestri Irio De Paula e Baden Powell - sostiene l’artista - anche se un posto di rilievo spetta a nonna Ernesta, argentina di Buenos Aires, che ha condizionato tutta la mia vita di musicista». E proprio con un omaggio al grande chitarrista brasiliano Irio De Paula, Moretto ama concludere le sue esibizioni. L’immortale “Maracanà” viene proposta con una struttura intensa, ricca, geniale. «Il concerto di Nico Moretto rientra nel nostro progetto di “educazione musicale” iniziato nel mese di dicembre con il sound rinascimentale del gruppo vocale Esedra - ha sottolineato il presidente del Circolo Professionisti Antonio Manzo - e costituisce una tappa essenziale dello stesso». Dal Medioevo al Brasile, dunque, attraverso appuntamenti periodici di indubbio spessore artistico che favoriscono e rendono oltremodo variegata la promozione culturale, oggetto statutario principe del sodalizio torrese. GIUSEPPE CHERVINO