A cura della Redazione

Nessuno sconto per uno dei presunti killer di Natale Scarpa: la DDA chiede l'ergastolo. Quell'omicidio diede il via alla faida di camorra tra Gionta e Gallo-Cavalieri, e Luigi Maresca, alias 'o trippone, secondo l'accusa prese parte all'agguato. Per il pm Claudio Siragusa non ci sono dubbi: era proprio lui a guidare lo scooter a bordo del quale viaggiava il killer dei Gionta, Francesco Amoruso «’a vicchiarella» (consuocero di Aldo Gionta, nel frattempo morto in carcere) che uccise «zì Natalino». Tutto avvenne nel parcheggio dello stadio Giraud di Torre Annunziata, dopo un allenamento del Savoia, il 16 agosto 2006.

Per l’accusa, Maresca (assistito dagli avvocati Giovanni Tortora e Simonetta Vitiello) ha preso parte all’efferato omicidio, eseguito per volere di Pasquale Gionta - figlio di Valentino, fratello di Aldo e zio di Valentino junior - per punire lo schiaffo a quest’ultimo durante i festeggiamenti del Carnevale, per uno scherzo del giovane rampollo giontiano (all'epoca 14enne) al vecchio ras dei Cavalieri non gradito dall’anziano. Quell’agguato aprì una lunga scia di sangue, con decine di omicidi, chiusi nel 2014 con la pace armata tra i due clan ormai decimati dagli arresti.

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