A cura della Redazione

Dramma della povertà a Torre Annunziata. Un anziano di 79 anni, B.M., abitante in vico Luna 32 , nel quartiere Provolera, è deceduto ieri mattina a casa sua, ma il suo corpo, a distanza di trentasei ore, giaceva ancora immobile nel suo letto.

B.M. non ha parenti e il suo stato di indigenza non gli ha permesso, quando ancora era vivo, di mettere da parte una somma che gli avrebbe consentito una dignitosa sepoltura quando fosse passato a miglior vita.

La gente del vicinato chiede l’intervento dei servizi sociali. «Siamo stati al Comune – ha dichiarato una signora – ma ci hanno riferito che gli uffici stavano per chiudere e che la pocedura per il trasporto al cimitero della salma a cura dei servizi sociali richiedeva tempo. Pertanto se ne sarebbe parlato lunedì. Come lunedì, mi sono chiesta? E come sarebbe stato possibile aspettare ancora quattro giorni con questo caldo torrido?».

La sfortuna ha anche voluto che proprio stamattina l’incarico di direttore del cimitero è passato dalle mani dell’architetto Pasquale Caraviello a quelle dell’arch. Sergio Franco, il quale solo lunedì assumerà questo nuovo compito. Quindi veniva a mancare anche l’interlocutore principale per affrontare e risolvere in tempi brevi questa spiacevole vicenda.

In città, come spesso accade, le notizie però si diffondono alla velocità della luce. Accade così che un consigliere comunale, che preferisce mantenere l’anonimato, ne viene a conoscenza. Si attiva per risolvere il problema. Una telefonata al sindaco Starita un’altra all'arch. Franco e nel giro di un’ora la salma del 79enne viene trasportata al cimitero di Torre Annunziata.

«Mi sono recato a casa dell’anziano – ha affermato il consigliere – e ho visto molta solidarietà dei vicini nei confronti di questa sfortunata persona. Mi hanno riferito che erano disposti a fare una colletta per dare una degna sepoltura all’uomo. Li ho assicurati che avremmo provveduto noi, così come poi è stato fatto».

Finisce, così, nel migliore dei modi una triste vicenda, che la dice lunga sulla miseria in cui vivono decine di famiglie, alloggiate in un quartiere simbolo di degrado e povertà.