A cura della Redazione
Un boato in piena notte ha svegliato dal sonno gli abitanti del quartiere Carceri di Torre Annunziata. Un´ala di un edificio disabitato, già parzialmente abbattuto dalle ruspe per motivi di sicurezza, è venuta già invadendo il marciapiede sottostante e la corsia stradale, ed abbattendo anche le protezioni collocate per interdire l´area. Il crollo è avvenuto intorno alle 3,30 di questa mattina, ma solo verso le 5,30 è intervenuto il personale dell´Ufficio tecnico comunale, allertato dai carabinieri. Una scena raccapricciante si è presentata agli occhi dei tecnici e dei vigili del fuoco, accorsi sul posto, che ha fatto tornare in mente immagini del post terremoto del 1980. Immediatamente è stata recintata l´area e chiuso il tratto di corso Vittorio Emanuele III per motivi di sicurezza. Fortunatamente l´episodio è avvenuto alle primissime luci dell´alba, quando la strada era completamente deserta, altrimenti a quest´ora scriveremmo di conseguenze molto più gravi, anche in termini di vite umane. Evacuato anche un immobile attiguo di via Castello per motivi di sicurezza. «Abbiamo vissuto un vero e proprio dramma - spiegano gli abitanti della zona -. Sembrava ci fosse stato un terremoto. Il sindaco Giosuè Starita ha abbandonato l´area sud di Torre Annunziata - è l´accusa dei cittadini -, nonostante proprio in questa zona abbia raccolto più voti, consentendogli di vincere alle elezioni. La scorsa settimana c´erano stati altri lievi crolli. Ora noi siamo costretti a lasciare le nostre case per paura. Ci sentiamo completamente lasciati soli dalle Istituzioni. Qui non ci sono solo i Gionta, ma vivono tante persone perbene, che lavorano e fanno sacrifici. Chiediamo rispetto. Non siamo cittadini di serie B». Il problema della fatiscenza del Quadrilatero delle Carceri, che porta ancora i segni del sisma di trentadue anni fa, si trascina da decenni e solo ultimamente c´è stato qualche intervento di bonifica con l´abbattimento di alcuni edifici e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione. Ma la situazione rimane ancora grave. Occorrerebbero più risorse economiche ed un progetto complessivo di riqualificazione del quartiere, se vi vogliono evitare in futuro disgrazie con conseguenze anche mortali. Clicca quì per la FOTO GALLERY