A cura della Redazione
Al via il processo nei confronti del cinquantenne di origini torresi che cercò di piazzare titoli Usa falsi. Gaetano Scafa, 58 anni, di Torre Annunziata ma residenza a Vaduz, nel Liechtenstein, microscopico paradiso fiscale tra Austria e Svizzera, viene considerato l’uomo da “700 milioni di euro”. Il 7 aprile comparià davanti ai giudici del tribunale di Como, per avere tentato di introdurre nel territorio italiano alcuni tra i più squinternati falsi di cui in dogana si conservi memoria. Era il giugno 2007 e al valico autostradale di Brogeda i doganieri lo sorpresero su una Volkswagen Passat con dieci titoli falsi della Federal Reserve americana del valore di cento milioni di dollari ciascuno e, soprattutto, con sei banconote in carta oleata tinta nella tradizionale scala di verdi dei dollari Usa. Ciascuna di esse recava impresso un valore di un milione di dollari, “taglio” che ovviamente la zecca statunitense non ha mai stampato, neppure negli anni più bui della grande depressione. In base a una serie di accertamenti effettuati dagli uomini della guardia di finanza, coordinati dal pm Massimo Astori, Scafa - che era diretto in un ospedale del Comasco per essere sottoposto a un piccolo intervento a carico del servizio sanitario nazionale - avrebbe voluto monetizzare sia i titoli che le banconote attraverso la Unicredit Private Banking di Bologna e presso la Banca di Trento e Bolzano. In aula al processo tornerà anche Aaron Barbosa, consulente del consolato americano di Porta Venezia, a Milano, cui la Procura di Como si è spesso rivolta, negli ultimi anni, per chiedere una valutazione sui tanti titoli della Federal riserve americana sequestrati in dogana, e nella maggior parte dei casi palesemente falsi (l’ultimo non più di due settimane fa, quando sempre la guardia di finanza recuperò altri 50 milioni di dollari). (da "laprovinciadicomo.it")