A cura della Redazione
Ieri mattina, a Torre Annunziata, Sermoneta (Latina) e Monza (Milano), i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata in collaborazione con colleghi delle compagnie di Aprilia e Monza hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale di Napoli per associazione per delinquere finalizzata alla pedofilia, atti di libidine violenta e violenza carnale a carico di 7 persone della zona. Dovranno scontare pene definitive da circa un anno ad 11 anni per reati commessi a Torre Annunziata dal 1994 al 1996 ai danni di tre minori nella scuola elementare del Rione Poverelli. I fatti furono scoperti durante indagini dell´Arma che nel 1997 portarono alla denuncia ed alla successiva misura cautelare in carcere per 17 persone, 16 delle quali furono condannate il 9 giugno 1999 dal Tribunale di Torre Annunziata a pesanti pene detentive. Dopo la sentenza di primo grado i condannati erano stati messi in libertà in attesa del giudizio di appello. Negli ultimi anni alcuni personaggi coinvolti sono morti per cause naturali o perchè uccisi in agguati. Nel luglio del 1999 Ciro Falanga e Pasquale Sansone, che erano stati condannati rispettivamente a 13 e 15 anni per le violenze commesse due anni fa contro i bambini della scuola elementare del ”rione Poverelli”. Il primo a cadere sotto i colpi fu Ciro Falanga, 58 anni, all´interno della sua tabaccheria in via Plinio. A sparare un uomo col volto coperto da un casco. Quindici ore dopo, in Traversa Plinio, a venti metri di distanza, venne assassinato Pasquale Sansone, 48 anni, nell´officina dove lavora. Il film fu quasi identico: i sicari arrivano in motorino, col casco in testa, uno scende e svuota il caricatore addosso alla vittima. All´epoca degli stupri Sansone era il bidello della scuola dove avvennero le violenze sui bambini. «Nel campo delle ipotesi - disse allora il procuratore capo di Torre Annunziata, Alfredo Ormanni - occorre prospettare anche quella della camorra vendicatrice, che non tollera la pedofilia. Alla base di ogni ipotesi, c´è comunque la scarcerazione degli imputati, condannati tutti a pene pesanti, ma scarcerati in attesa del giudizio di appello». L´episodio dei presunti abusi fu denunciato da tre mamme coraggio, una delle quali, Matilde Sorrentino, di 49 anni, è stata uccisa nel 2004, probabilmente proprio per aver denunciato gli "orchi".