A cura della Redazione
Alle 16 di ieri pomeriggio Castellammare è ripiombata indietro di quasi diciassette anni. Al 1992, quando l´uccisione di un altro consigliere comunale, Sebastiano Corrado, fece capire che la camorra non aveva avuto paura di alzare il tiro. E per una strana coincidenza, l´omicidio di Luigi, ma per tutti Gino, Tommasino, consigliere comunale del Pd, è avvenuto quasi nello stesso luogo, nel centralissimo e trafficatissimo viale Europa. I killer hanno intercettato l´uomo di quarantadue anni all´altezza del locale ufficio di giustizia, l´ex pretura, mentre questi era alla guida di una Lancia Musa; al suo fianco sedeva il figlio quindicenne. Tredici colpi, esplosi in successione. Tommasino, ha cercato di fuggire, ma, poi, colpito a morte, ha perso il controllo dell´auto che, dopo aver abbattuto un albero, è finita su un marciapiede, a pochi centimetri dalla vetrina di un negozio di articoli da regalo. Illeso il figlio, naturalmente sotto shock. Sul posto, poco dopo le forze dell´ordine, è arrivato il fratello maggiore, Giovanni, medico e, a sua volta, ex consigliere comunale ed ex assessore: il politico di famiglia era lui, prima di lasciare il testimone a Gino. Sconvolto per l´accaduto, si è allontanato poco più tardi per essere ascoltato dagli investigatori. Le indagini sono state avviate da un pool di dirigenti di polizia e di magistrati della Dda. Hanno partecipato attivamente il capo della Procura di Torre Annunziata Diego Marmo e il suo aggiunto Raffaele Marino, il procuratore aggiunto di Napoli Rosario Cantelmo con i pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, il questore di Napoli Antonio Puglisi, col capo della Squadra mobile Vittorio Pisani e il dirigente del commissariato di Castellammare Luigi Petrella. La principale ipotesi investigativa, che tuttavia, non esclude le altre, riguarderebbe non tanto l´attività politica di Tommasino, quanto quella lavorativa. La vittima era stato manager della rete di vendita di una nota marca di orologi (Sector); sua moglie, invece, gestisce tuttora, sempre a Castellammare, un negozio di abbigliamento. Ma pare che l´uomo, recentemente avesse altri interessi. Si parla dei settori del termalismo, delle assicurazioni e dei rifiuti. Solo voci. Alle quali si cerca conferma anche dall´analisi del computer sequestrato in un piccolo studiolo del consigliere ucciso. Ieri sera però la Squadra mobile di Napoli ha interrogato alcuni consiglieri comunali e regionali della stessa area politica di Tommasino. Domande e accertamenti estesi anche su alcune aziende municipalizzate nelle quali i consiglieri avrebbero ricoperto incarichi. Mentre il corpo senza vita di Tommasino giaceva ancora nell´autovettura, a Palazzo Farnese, la sede del Comune si riunivano i consiglieri e gli assessori col sindaco Salvatore Vozza. Quest´ultimo ha appreso la notizia mentre era a Napoli impegnato in un incontro alla Regione. Si è subito precipitato in Municipio. «Quello che è accaduto - ha commentato il primo cittadino è davvero terribile. Con Gino e suo fratello Giovanni ci siamo visti in mattinata per prendere un caffè e per parlare di politica. È stato lui ad arrivare all´appuntamento per primo. Mi ha aspettato per strada, al corso. Era tranquillissmo ». Vozza si è soffermato anche sul raid di morte. «Una vera e propria esecuzione che non si riesce a spiegare, qualunque motivazione possa emergere dalle indagini. Si è trattato di una sfida inaccettabile allo Stato e alle istituzioni da parte della camorra che ha colpito in pieno giorno». Il sindaco ha definito Tommasino «un amico» e ha sottolineato di non aver mai ricevuto da lui «pressioni o richieste di favori». E, allo stesso tempo, Vozza ha escluso «qualsiasi forma di pressione sul Comune» da parte della malavita organizzata. «In questo momento - ha concluso - non possiamo mollare, anche se non è certamente un´esagerazione sostenere che fare politica nella nostra realtà è davvero molto difficile». A Vozza hanno telefonato il segretario del Pd Walter Veltroni, la sindaca di Napoli Rosa Russo Iervolino, il prefetto Alessandro Pansa, il governatore Antonio Bassolino. Il sindaco ha disposto che la bandiera sul pennone del municipio fosse ammainata a mezz´asta. I rappresentanti di tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione hanno deciso di far tenere stasera una seduta straordinaria dell´assemblea cittadina, alla quale dovrebbero partecipare anche importanti cariche istituzionali sovracomunali. Intorno alle 20 è arrivato in Comune anche il consigliere regionale Pasquale Sommese, che per molti anni è stato il punto di riferimento politico dei fratelli Tommasino. «Anche se negli ultimi tempi - ha specificato - avevano fatto scelte autonome, eravamo rimasti legati da profondo affetto ed amicizia».